
Come visto nel precedente articolo, affrontare le conseguenze di un ictus non è cosa facile: la riabilitazione non richiede soltanto uno sforzo motorio e cognitivo, ma anche e soprattutto psicologico e cognitivo.
Per questa ragione, è importante dare valore al benessere interiore e concentrarsi sulle strategie che possono contribuire a superare le criticità che la nuova condizione comporta:
- molto spesso, in seguito a un episodio ictale, residuano difficoltà comunicative che rendono faticoso il mantenimento della socialità: in questi casi è invece essenziale superare l’imbarazzo e cogliere ogni occasione possibile per gestire la comunicazione al di fuori della propria abitazione, assumendo il controllo sulle proprie difficoltà e mantenendo, in questo modo, una rete di supporto;
- l’impatto dell’esperienza vissuta può generare sentimenti depressivi o ansiosi che spesso aggravano ulteriormente l’entità dei deficit e complicano il recupero funzionale. In questi casi, un migliore accesso al supporto psicologico può prevenire o ridurre l’insorgenza di disagi psicologici (percorsi di terapia della letteratura e arteterapia possono essere particolarmente efficaci a contrastare la presenza di sentimenti depressivi in questi pazienti);
Una riabilitazione efficace dovrebbe agire su più fronti attraverso un lavoro d’equipe che preveda programmi di Terapia Occupazionale, psicologici, logopedici nonché fisioterapici, con l’obiettivo di non trascurare nessuno dei fattori psicosociali che partecipano alle condizioni di malattia e di recupero.
Bibliografia:
https://www.sentirepsicologia.it/2021/06/05/ictus-un-aiuto-al-paziente/
Articolo a cura della Dott.a Sabrina Di Pumpo
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute
sabrina.dipumpo@libero.it