
“L’esperienza dell’amputazione rappresenta un evento traumatico ed un cambiamento radicale nella vita della persona. La perdita di un arto dà luogo a modificazioni sia dell’aspetto fisico che a livello psicologico.
Si tratta di una condizione nella quale la persona perde un arto o parte di esso, tecnicamente definita come “una resezione di un segmento distale di un arto””
Molto frequente, per i soggetti che si ritrovano ad affrontare l’esperienza di amputazione e dolore all’arto fantasma, è che siano molto predisposti a sviluppare sentimenti come ansia, rabbia, frustrazione e non accettazione di sé stessi.
Per l’accettazione del sé in persone protesizzate si intende: la qualità di vita, il cambiamento di identità, l’immagine corporea, il supporto sociale, il discomfort sociale, uso e soddisfazione della protesi, il processo di adattamento e l’embodiment della protesi, la riabilitazione psicologica e motoria, ed infine il reinserimento lavorativo e sociale.
Come arrivare all’auto accettazione? Come imparare a riconoscere la protesi come una vera e propria parte del corpo?
1. Partiamo dal trattamento del moncone: assumere sin dalle prime battute una corretta postura e avere cura con il giusto stoffaggio del moncone è sicuramente una buona partenza per prepararsi a ricevere alla protesi definitiva, per poi cominciare il percorso protesizzante con il terapista
2. Affidarsi ad un’equipe multidisciplinare: la riabilitazione successiva all’amputazione è un percorso necessario per l’adattamento psicologico dell’individuo al danno. Il processo dell’adattamento fisico ed emozionale è facilitato dalla presenza di una squadra multidisciplinare competente, la quale provvederà̀ ad interventi appropriati e tempestivi nell’area medica, terapeutica, protesica, sociale ed occupazionale.
3. Per quanto riguarda la sindrome dell’arto fantasma, oltre al trattamento farmacologico è fortemente consigliato anche un trattamento psicoterapeutico: un setting psicoterapeutico può aiutare il paziente a ristabilizzare la situazione, ossi dare una nuova visione della situazione. Il paziente, attraverso l’aiuto del terapeuta può sentirsi stimolato a provare nuove emozioni e sensazioni diverse rispetto all’illusone di tornare ad avere l’arto mancante
BIBLIOGRAFIA:
https://www.psiconline.it/le-parole-della-psicologia/sindrome-dell-arto-fantasma.html
https://fondazioneaifos.org/images/files/premio-tesi-laurea/2017/05_Tesi_Michela_Gaburri.pdf
Articolo a cura di Adriana Montefusco
Laureanda in Terapia occupazionale
Adrianamont02@icloud.com