“Perdo l’orientamento, perdo degli oggetti,
perdo il sonno, ma soprattutto perdo i ricordi.
[…]Sto lottando per restare parte della realtà,
per restare in contatto con quello che ero una volta”
Tratto dal film Still Alice

Il disorientamento spazio – temporale è un tipico segno clinico che caratterizza la demenza d'Alzheimer: le persone affette da tale demenza possono non avere più la corretta dimensione dello spazio che li circonda sentendosi così disorientati sia nei luoghi sconosciuti, sia nei luoghi e nei percorsi a loro familiari. Proprio per tale motivo, spesso si verifica che un nostro caro con demenza di Alzheimer si perda oppure creda di essere stata abbandonata sola. La medesima cosa accade per la dimensione temporale: queste persone, infatti, hanno difficoltà ad indicare la data corrente, il mese e l’anno perdendo così il senso del tempo. Anche il cosiddetto orologio biologico che ci ricorda quando è ora di dormire o mangiare tende a danneggiarsi. C’è però da sottolineare che il problema più grave per queste persone è l’ansia che deriva da tutto ciò; ognuno di noi, infatti, si sentirebbe ansioso se non fosse più in grado di orientarsi nella propria casa. O ancora, sapere che è mezzogiorno può non essere particolarmente importante, ma lo è senza alcun dubbio la possibilità di saltare il pranzo, oppure il non prendere i farmaci ad un orario preciso. Anche se queste persone non sono pienamente consapevoli di aver perso l'orientamento della dimensione spazio-tempo, possono comunque avvertire uno stato d’ansia poiché le loro giornate non sono più organizzate.
Elencherò di seguito piccoli consigli per capire in che modo affrontare il disorientamento spazio – temporale negli anziani affetti da demenza di Alzheimer:
- È necessario innanzitutto trasmettere sicurezza all’anziano spiegando che non c’è nulla per cui debba preoccuparsi. Se ad esempio, l’anziano pensa di essere in un luogo sconosciuto piuttosto che a casa sua sarebbe opportuno attirare l’attenzione verso qualcosa a lui molto caro o comunque piacevole;
- Per aiutarli a mantenere il senso del tempo è necessario creare una routine facendo in modo che le giornate non sembrino un susseguirsi di eventi imprevisti. Si potrebbero infatti prendere in considerazione alcuni esempi basati sulla vita quotidiana, come: “Quando hai finito di bere il caffè andiamo a fare una passeggiata”;
- Sarebbe opportuno inoltre mantenere stabile l'ambiente circostante, mettendo le cose sempre nello stesso posto evitando di mettere in atto cambiamenti drastici. Applicare segni distintivi in casa può aiutare l’anziano a muoversi e rimanere il più possibile autonomo;
- Sarebbe opportuno infine evitare troppi spostamenti: se l'assistenza è suddivisa tra più familiari residenti in luoghi diversi, è meglio che siano loro a muoversi piuttosto che spostare il malato da una casa all'altra. Più familiare è l'ambiente, più facile è per il nostro assistito sentirsi nella propria casa.
È importante specificare che questi accorgimenti non saranno volti a ridurre il disorientamento spazio-temporale, ma serviranno sicuramente ad attenuare lo stato d’ansia che, come specificato sopra, ne deriva.
Fonti:
“Manuale per prendersi cura del malato di Alzheimer” (2003) Federazione Alzheimer Italia
Articolo a cura della dott.ssa Perla Angilletta
Laureata in Psicologia dei gruppi, delle comunità e delle organizzazioni
perlaangilletta@gmail.com