
“Mangiare nel modo giusto non solo previene la malattia, ma genera anche la salute e un senso di benessere fisico e mentale.”
T. Colin Campbell
La consumazione di un pasto e più in generale mangiare,è una delle attività più gratificanti che gli uomini compiono nell’arco di una giornata. Ogni persona nel corso del tempo costruisce una sua routine riguardo al cibo, cosa gli piace mangiare, quando, dove e con chi, tale per cui ogni individuo esprime sentimenti ed emozioni diverse legate ad esso. Tuttavia, tutto ciò che circonda questa sfera rischia di essere compromessa quando si riceve una diagnosi di demenza. Disturbi cognitivi quali problemi di memoria, le difficoltà nelle funzioni esecutive e in particolare nella pianificazione di movimenti volontari, i deficit attentivi, le difficoltà comunicative, disturbi comportamentali, ansia, deflessione dell’umore, idee deliranti… possono vincolare una proporzionata assunzione di cibo che garantisce alla persona un adeguato apporto energetico giornaliero. Inoltre, possono presentarsi possibili alterazioni nel gusto e nell’olfatto o nell’area del cervello che regola fame e sazietà in particolare se si tratta di una demenza Fronto-Temporale.
È dunque necessario prestare attenzione all’alimentazione dei pazienti affetti da demenza per far sì che non insorgano altre patologie legate alla malnutrizione che si sovrapporrebbero ad una già difficile situazione sanitaria dell’assistito e quindi mantenere uno stato di salute ottimale e tenere vivo in loro il gusto di mangiare il più a lungo possibile.
A causa dei problemi di memoria le persone affette da demenza tendono a dimenticare se si è già mangiato/bevuto o meno, confondono i diversi pasti durante la giornata come colazione, pranzo e cena e possono presentare difficoltà nel mangiare il cibo nell’ordine corretto come primo, secondo e frutta. Nelle demenze più gravi i pazienti possono avere difficoltà nel riconoscimento dei cibi, delle posate, difficoltà nell’apparecchiare la tavola dovute all’incapacità di elaborare delle sequenze di azioni; possono inoltre presentare difficoltà attentive che portano gli individui a non riuscire a stare seduti a tavola per tutta la durata del pasto.
Le persone con demenza rischiano quindi di mangiare e bere in maniera disequilibrata e in generale possono essere riconosciuti due tipi di atteggiamenti contrapposti in questi individui:
- Alimentazione smisurata: mangiare più del necessario senza rispettare l’orario e l’ordine dei pasti (colazione, pranzo, cena, merende). Il rischio peggiore dovuto a questa condizione è l’obesità.
-Alimentazione carente: dimenticarsi dei pasti e di mangiare, introducendo meno cibo rispetto al fabbisogno energetico. Ciò potrebbe provocare un rapido dimagrimento e lo sviluppo di una condizione di malnutrizione che può comportare una riduzione della massa muscolare, un fenomeno già presente nelle persone anziane.
È per questi motivi che i caregiver devono prestare molta attenzione all’alimentazione delle persone con demenza per far sì che il loro stato di salute non abbia delle ripercussioni a causa di ciò.
Ci sono dei piccoli consigli che possono essere applicati per migliorare la condizione degli assistiti, come comprare solo quello di cui effettivamente si necessita, mettere in tavola solo le porzioni che devono essere mangiate seguendo l’ordine dei pasti; mangiare solo nei momenti della giornata appropriati rispettando i diversi orari : colazione al mattino, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda, cena; è consigliabile accertarsi che i pasti non siano bollenti o freddi perché talvolta le persone con demenza potrebbero avere difficoltà nel percepire la temperatura corretta . È necessario che le persone con demenza assumano la giusta quantità di tutte le sostanze nutritive (carboidrati, vitamine carne, pesce) variando la loro alimentazione anche a seconda dei loro gusti e delle preferenze personali, ed è importante che venga assunta una corretta quantità di liquidi.
Possiamo dunque dire che le persone affette da demenza con tutte le loro disfunzioni e difficoltà, vanno seguite e sostenute con molta attenzione e rispetto, vanno incoraggiate alle buone pratiche di alimentazione . Questi semplici accorgimenti aiuteranno anche chi gli assiste, mantenendo il gusto di mangiare e bere vivo, anche se non è sempre facile.
Bibliografia:https://www.educazionenutrizionale.granapadano.it/it/over-anta/alimentazione/alimentazione-e-alzheimer/https://www.alzheimer-schweiz.ch/fileadmin/dam/Alzheimer_Schweiz/Dokumente/Publikationen-Produkte/163-14I_2020_Alimentazione-demenza.pdfhttps://www.luoghicura.it/operatori/strumenti-e-approcci/2015/06/difficolta-di-alimentazione-nella-persona-affetta-da-demenza/
A cura della Dott.ssa Frascina Tatiana
Laureata in Psicologia-Neuroscienze Cognitive
tatiana.frascina@libero.it