
Affrontare direttamente il problema con una persona cara che sospettiamo soffra di anoressia è sempre una questione delicata. Tuttavia, avvicinarsi con delicatezza e mostrare comprensione può servire a intervenire in maniera precoce in direzione di una diagnosi, evitando di negare o minimizzare il disturbo.
Ma come fare per entrare in contatto con una persona che soffre di anoressia senza creare ulteriore sofferenza?
- Evita i commenti e i riferimenti sul corpo e sulla fisicità, anche quelli positivi. I complimenti possono essere interpretati male e innescare vissuti di preoccupazione.
- Concedile tempo: molto spesso accade che la persona non sia consapevole della malattia. Affrontare l’argomento può significare aspettarsi una reazione negativa. Non arrabbiarti, non forzarla e cerca di spiegare quali sono le tue preoccupazioni.
- Non focalizzare la conversazione sul cibo, rispetta le difficoltà legate al momento del pasto.
- Se il disturbo riguarda un tuo familiare, allontana il senso di colpa: i disturbi alimentari possono insorgere per molteplici cause e non per una soltanto.
- Infine, dopo aver raggiunto insieme fiducia e consapevolezza, rivolgetevi a un centro di trattamento integrato nel quale la persona possa essere seguita da un’equipe specializzata in psichiatria, nutrizione e psicoterapia.
Bibliografia:
https://www.associazione-midori.it/aiutare-familiari-e-amici/
Articolo a cura della Dott.a Sabrina Di Pumpo
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute
sabrina.dipumpo@libero.it