Per famiglie arcobaleno si intendono famiglie in cui coppie dello stesso sesso hanno dei figli. Può trattarsi di uomini e donne divenuti genitori in una precedente relazione eterosessuale, oppure coppie omosessuali che desiderano un figlio e ricorrono all'adozione o alla fecondazione assistita all'estero.
Queste realtà, se pur oggi sono ormai conosciute, sono ancora vittime di pregiudizio. Spesso ci si trova ad ascoltare persone che dichiarano di essere "favorevoli" ai matrimoni omossessuali ma non lo sono per l'adozione in quanto i bambini hanno diritto a vivere in una "famiglia tradizionale" con una madre e un padre. Si pensa spesso che bambini che crescono con due madri o due padri possano avere problemi soprattutto dal punto di vista psicologico.
Eppure numerosi studi scientifici non hanno riscontrato questa possibilità.

Un interessante studio prospettico, il National Longitudinal Lesbian Familiy Study 9, condotto su famiglie con madri lesbiche per diversi anni, con dei follow-up fino all’adolescenza dei figli, ha evidenziato come l’adattamento dei bambini dipenda dal funzionamento familiare, indipendentemente dall’identità sessuale dei genitori. Questi ragazzi avevano delle vite ricche, soddisfacenti e “normali”, anche se spesso venivano attaccati da atteggiamenti omofobici.
Un altro studio rilevante è quello di Kurdek del 2004, che ha dimostrato come, in generale le coppie omosessuali non differiscono dalle eterosessuali. Gli unici due punti che risultano più deboli nelle coppie omosessuali sono la frequenza di separazione più alta e la percezione alterata del rapporto sociale da parte della famiglia di origine, entrambi fattori influenzati in qualche modo dalla pressione sociale. Le più grandi differenze osservate sono relative al genere e non all’orientamento sessuale: tutte le donne, da madri, hanno un atteggiamento più positivo nelle dinamiche familiari e sono più soddisfatte nell’intimità. Inoltre, in uno studio più recente è stato documentato che le madri lesbiche interagiscono con i loro figli con una comunicazione estremamente efficace, collaborativa, funzionale e amorevole (Bastianoni, Baiamonte, Le famiglie omogenitoriali in Italia, Junior, 2015).
Si può perciò dire che l'orientamento sessuale di un genitore non ha nulla a che fare con la sua capacità di essere un buon genitore. Anche accreditate associazioni americane e inglesi di psicologia e psichiatria, come l’American Psychological Association (APA) si sono espresse in merito affermando che:
"Non esiste alcuna prova scientifica che l’essere dei buoni genitori sia connesso all’orientamento sessuale dei genitori medesimi. Al contrario, i risultati delle ricerche indicano che genitori lesbiche e gay hanno la stessa probabilità di quelli eterosessuali di fornire ai loro figli un ambiente di crescita sano e favorevole. […] La ricerca ha dimostrato che la stabilità, lo sviluppo e la salute psicologica dei bambini non ha collegamento con l’orientamento sessuale dei genitori. I bambini allevati da coppie gay e lesbiche hanno la stessa probabilità di crescere bene quanto quelli allevati da coppie eterosessuali".
Per concludere si può quindi dire che la famiglia, così come la società, cambia. Il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali nelle nostre società non toglie valori semmai ne aggiunge. Andiamo incontro ad una società sempre più variegata, un futuro sempre più cosmopolita; accettare le differenze, qualunque esse siano, non potrà che renderci più ricchi e migliori.
Per approfondimenti :
"Buon genitori. Storie di mamme e di papà gay" Chiara Lalli