Fin dalla nascita la musica è presente nella vita di ogni individuo e ne è una componente fondamentale, influenzandola in modo rilevante.
Diversi stimoli sonori accompagnano la nostra quotidianità come ad esempio traffico, pubblicità e televisione, ma la musica in generale è quasi sempre presente o almeno è associata ai momenti più importanti della vita, siano essi belli o brutti.
La musica ha infatti il “potere” di suscitare emozioni, modulare gli stati d’animo ed evocare i ricordi.
Lo psicologo e filosofo William James parlava proprio di “suscettibilità” degli esseri umani alla musica, infatti sono tanti gli studi e le ricerche condotte con l’obiettivo di indagarne le diverse potenzialità psicofisiologiche, soprattutto nell’ambito terapeutico.
In particolare, molti studi confermano i benefici che possono essere ottenuti nelle persone affette da Alzheimer grazie all’ascolto musicale o meglio l’ascolto di una melodia legata all’identità personale dell’individuo e ai suoi ricordi.
Nel morbo di Alzheimer, a causa del danneggiamento delle cellule cerebrali dell’ippocampo (la parte del cervello associata all’apprendimento) viene riscontrata tra i sintomi più comuni la perdita di memoria.
Grazie all’ascolto di melodie familiari è possibile:
- Migliorare lo stato d’animo e diminuire quelli negativi come ansia, angoscia e agitazione;
- Riattivare la connessione emotiva interiore e con gli altri;
- Migliorare la memoria linguistica.
Ecco alcuni consigli su come svolgere l’ascolto:
1.Trovare una canzone o una melodia preferita dal familiare;
2.Capire qual è il momento migliore della giornata per l’ascolto, ovvero quando il nostro familiare è più tranquillo;
3.Scegliere la modalità di ascolto più adatta (auricolari, casse acustiche, cuffie, etc.) e un ambiente confortevole;
4.Partecipate all’esperienza musicale con il vostro familiare per esempio tenendo il ritmo, battendo le mani finanche ballando e cantando con lui.
Come scrive O. Sacks nel libro Musicofilia “L’ascolto della musica è un’esperienza non solo uditiva ed emozionale, ma anche motoria” e questo suo grande potenziale potrebbe sicuramente contribuire al miglioramento di alcuni aspetti della vita del nostro familiare, rievocando in qualche modo momenti passati e condividendo il piacere dell’ascolto del suono dei ricordi.
Bibliografia:
https://lamenteemeravigliosa.it/musica-e-alzheimer-emozioni/
https://www.alz.org/it/demenza-alzheimer-italia.asp#symptoms
Articolo a cura della Dott.ssa Margherita Di Cesare,
laureata in Psicologia Cognitiva