Quando ci si relaziona ad una persona con demenza, lieve o grave che sia, è necessario prestare attenzione a piccoli accorgimenti che, seppur possano sembrare relativi, in realtà possono avere un ruolo importante per la salute e il benessere della persona.
È importante far attenzione al linguaggio che si utilizza nell’interazione con la persona affetta dalla malattia, così come è utile scegliere un adeguato abbigliamento che faccia sentire a proprio agio la persona, evitandogli situazioni di disagio e frustrazione nel momento in cui deve ad esempio indossare un paio di scarpe.
Un altro aspetto da non sottovalutare e su cui molti esperti insistono ha a che vedere con l’ambiente domestico in cui la persona affetta da demenza trascorre la maggior parte delle sue giornate. La propria casa è sinonimo di protezione, calore, porto sicuro, dove non è necessario difendersi o avere paura.
Tuttavia, molto spesso accade che, alla notizia della malattia, i famigliari stravolgano le disposizioni della stanza andando a eliminare degli oggetti a cui il paziente fino al giorno prima era abituato. Questo è uno degli errori che più comunemente si commette, ignari del fatto che i cambiamenti improvvisi dell’ambiente familiare non fanno altro che aumentare il disagio della persona, disorientandola ancora di più.

Per questo motivo bisogna essere attenti e cauti anche in questo; l’ambiente dove la persona vive, se modificato correttamente, può assumere un prezioso valore terapeutico nella demenza. È importante e soprattutto funzionale adeguare l’ambiente al decorso della malattia: attuare cambiamenti in modo opportuno, in base all’andamento della patologia, senza rivoluzionare gli spazi.
L’obiettivo resta quello di rendere sempre sicura l’abitazione e cercare di ridurre al minimo eventuali incidenti domestici, qualora si verifichino.
A tal proposito sono riportati qui di seguito alcuni consigli sulla gestione dell’ambiente che ogni caregiver potrebbe far propri, evitando così interventi poco idonei.
1) Pianificare gradualmente i cambiamenti della casa, adattandoli alle esigenze del paziente. È opportuno farlo in modo graduale perché gli spostamenti improvvisi potrebbero causare stress alla persona, scatenando talvolta reazioni di agitazione o rabbia.
2) Gli oggetti di uso quotidiano vanno sempre riposti nello stesso luogo per facilitarne il ritrovamento, altrimenti si rischia di disorientare ancor di più il proprio caro, mettendolo in uno stato di agitazione.
3) Eliminare potenziali fonti di pericolo come i tappeti, perchè spesso causano cadute; tavoli bassi, sgabelli o arredi instabili in quanto aumentano il rischio di cadute; dotare le scale di un cancelletto all’estremità superiore, rivestire con materiali morbidi gli spigoli e i bordi taglienti dei mobili; utilizzare fornelli elettrici o a gas con sistemi automatici di spegnimento, riporre i coltelli e i prodotti detergenti in un luogo sicuro non direttamente accessibile al malato, rendere inaccessibile l’accesso ai medicinali e agli alcolici, allontanare dalle finestre gli arredi che potrebbero facilitare lo scavalcamento involontario, e così via.
4) Migliorare l’illuminazione, disponendo luci notturne in vari ambienti domestici come camera da letto, corridoio e bagno.
5) Semplificare l’ambiente e la disposizione degli oggetti, eliminando quelli ingombranti che non sono strettamente necessari; togliere le chiavi dalle porte per evitare che il malato si chiuda accidentalmente o volutamente in una stanza; fare in modo che ci sia un percorso facile e privo di ostacoli per accedere al bagno, nel quale sarebbe opportuno apporre maniglioni al wc, alla vasca e alla doccia; fare attenzione anche agli specchi di grandi dimensioni: può accadere che il malato non riconosca la propria immagine riflessa.
Anche piccoli cambiamenti, come abbiamo detto finora, possono danneggiare la condizione di stabilità del paziente con demenza se fatti senza un criterio logico o non curanti delle esigenze effettive della persona.
Bisogna dunque fare attenzione a non stravolgere la vita dell’ammalato ma attuare cambiamenti graduali che siano impercettibili alla persona, preservandone così il suo benessere.
Approfondimenti:
Suggerimenti per l’assistenza al paziente affetto da demenza (Zuliani, Magon, Cavalieri)
Dott.ssa Rosita Falce,
laureata in Psicologia clinica e della salute.
Email: rositafalce@gmail.com