Nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad un aumento dell’aspettativa di vita delle persone che ha portato però anche all’aumento di alcune patologie connesse alla senilità, ovvero le malattie neurodegenerative.
Queste patologie sono generalmente caratterizzate da un progressivo deterioramento delle funzioni cognitive e motorie e di conseguenza all’inevitabilmente perdita dell’autonomia. Molto spesso infatti queste patologie sono la causa di altre problematiche legate alla perdita di orientamento, alla perdita di memoria e in generale alle difficoltà motorie, che possono portare a cadute con conseguenti fratture e quindi successivamente ad interventi riabilitativi.
Da tempo vengono fatti studi e ricerche mirate a trovare l’approccio migliore per una terapia riabilitativa adatta all’anziano con demenza. La sfida più grande alla quale si trovano di fronte gli operatori durante l’intervento fisioterapico non è solo quella di intervenire sulla problematica fisica/motoria, ma anche la disabilità cognitiva, che può ostacolare la riabilitazione. Per questo motivo sarà necessario adottare un approccio globale che prevede l’inquadramento del deficit motorio/funzionale, l’identificazione delle disabilità cognitive, l’acquisizione del punto di vista del paziente, l’analisi delle possibili fonti di disagio e quindi l’adozione di strategie compensative cognitivo-comportamentali adatte.

Alcune informazioni possono essere molto utili per adattare il trattamento alle necessità della persona:
- Fare un’attenta valutazione delle abilità motorie premorbose ed attuali
- Ricavare tutte le informazioni riguardanti il paziente sulle capacità motorie e cognitive residue e sulla vita quotidiana consultando i dati dalla cartella clinica e dal colloquio con i familiari o il caregiver principale
- Acquisire notizie sull’aspetto socio-familiare: caregiver principale, coniuge e/o figli conviventi, presenza di supporto assistenziale
Con queste informazioni sarà più facile creare una relazione con il paziente, rendendolo anche più collaborativo. Di seguito viene presentato un elenco di consigli utili per quanto riguarda l’intervento riabilitativo con un anziano con demenza lieve:
1 Ridurre le richieste verbali e ambientali interferenti, che riducono la capacità di concentrazione durante l’esecuzione di un compito.
2 Rendere l’ambiente dove viene svolta l’attività il più possibile silenzioso e ridurre gli stimoli visivi come colori forti e linee colorate.
3 Utilizzare segnali di allerta verbali come ‘ora facciamo un esercizio diverso’ oppure ‘preparati’, mirati a richiamare l’attenzione del paziente.
4 Frazionare l’intervento in più momenti, prevenendo l’esaurimento delle risorse e dunque massimizzando l’efficacia del momento terapeutico.
5 Scomporre i compiti in sequenze circoscrivibili.
6 Nel caso di difficoltà di ragionamento logico o di critica, spostare temporaneamente l’attenzione su altri stimoli che siano possibilmente piacevoli per la persona, e riprendere l’attività in seguito.
La richiesta sempre maggiore di interventi riabilitativi, rivolti ad una fascia di persone con patologie neurodegenerative, pone gli esperti della terapia occupazionale davanti alla necessità di nuovi approcci che considerano tutti gli aspetti della persona, non solo nella cura del malessere fisico: migliorare alcuni aspetti dell’ambiente sociale e fisico durante la terapia può rendere i pazienti più collaborativi, ottenendo anche risultati migliori a livello riabilitativo.
Dott.ssa Margherita Di Cesare
Laureata in Psicologia Cognitiva
https://www.luoghicura.it/operatori/strumenti-e-approcci/2018/06/lanziano-fragile-con-demenza-come-migliorare-lapproccio-riabilitativo/