"Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell’essere umano."
(Paulo Coelho)
Il termine “comunicazione” sta ad indicare lo scambio di informazioni tra individui e permette la trasmissione di conoscenze di generazione in generazione.
L’individuo trasmette informazioni, sentimenti e idee agli altri non solo mediante il linguaggio (comunicazione verbale) ma anche mediante il corpo (comunicazione non verbale).
Nel caso in cui un nostro caro si trova a vivere una patologia di demenza la comunicazione con gli altri e in particolare con il caregiver può essere compromessa e quindi possono emergere diverse difficoltà.

Le persone con demenza quando non riescono a comunicare le proprie emozioni, i propri bisogni o a comprendere ciò che dicono gli altri, si sentono frustrate e sperimentano sensazioni di inadeguatezza e di disagio. All’inizio la difficoltà di non riuscire a comunicare può essere limitata o sporadica, con un impatto limitato sulla qualità della vita.
Una volta che la malattia segue il suo decorso, comunicare può diventare sempre più difficile: queste difficoltà sono devastanti non solo per il paziente ma anche per il familiare o caregiver.
La malattia di Alzheimer è connessa ai disturbi della comunicazione, infatti l’anziano affetto da demenza (AD) fa fatica a ricordare le cose, a pensare, a prendersi cura di se stesso e a comunicare con gli altri.
È importante già nei primi stadi della malattia poter mettere in atto una serie di strategie con lo scopo di mantenere viva più a lungo possibile la comunicazione tra paziente e caregiver. Quest’ultimo deve ricordarsi che prendersi cura del proprio caro affetto da Alzheimer vuol dire anche accompagnarlo lungo il cammino di progressivo deterioramento, saperlo ascoltare e soprattutto capire i suoi bisogni.
Il caregiver può migliorare le sue capacità comunicative per due motivi:
● Per migliorare la qualità del rapporto con il proprio caro;
● Per rendere la vita meno stressante sia per se stesso che per il proprio caro.
Alcuni consigli per poter comunicare serenamente con individui affetti da demenza di Alzheimer sono:
1. Catturare l’attenzione della persona limitando distrazioni e rumori, adottare uno stato d’animo positivo per poter interagire con l’anziano, parlare in modo piacevole e rispettoso con tono di voce pacato. Mostrargli affetto con espressioni facciali e contatto fisico.
2. Usare un linguaggio fatto di frasi e parole semplici, non alzare la voce, parlare lentamente con tono rassicurante. Se non riesce a comprendere il messaggio comunicato bisogna ripeterlo aspettando qualche minuto.Non usare i pronomi (lui, lei) bensì i nomi delle persone e i nomi dei luoghi.
In conclusione, è importante ricordare che vanno assolutamente evitate durante la conversazione con una persona affetta da demenza Alzheimer le frasi negative, le frasi ironiche, le battute e i giochi di parole.
Attraverso questo articolo si vogliono mettere in evidenza i punti salienti da tenere a mente quando si vuole conversare con un anziano affetto da demenza ovvero cercare di creare una relazione basata sull’empatia (capacità di mettersi nei panni dell’altro) e che siamo sintonizzati con lui in modo tale da farlo sentire a suo agio.
Bibliografia
Lai G., La comunicazione felice, Il Saggiatore, Milano, 1985
A cura della dott.ssa Simona Coccia laureata in Psicologia Clinica e della salute