Uno dei sintomi più comuni delle demenze è sicuramente la perdita della memoria.
“La memoria, per tutto ciò che fa per noi ogni giorno ... per tutte le imprese che a volte possono stupirci, può anche essere un piantagrane", afferma Daniel Schacter, autore di “ I sette peccati della memoria: come la mente dimentica e ricorda”. In uno studio dell’Harvard Health Publishing, Schacter spiega che, nel momento in cui una persona invecchia, si presentano i sette peccati della memoria: transitorietà, assenza della mente, blocco, errata attribuzione, suggestionabilità, pregiudizio e persistenza.
La transitorietà è l’aspetto più importante della memoria, poiché i nostri ricordi, se non li richiamiamo spesso, vengono persi. Infatti, nelle demenze, la memoria a breve termine è quella colpita per prima, mentre quella a lungo termine resiste nonostante l’insorgenza della demenza.
In questa ottica, sorgono diverse difficoltà nella quotidianità della persona affetta da demenza poiché si manifestano sintomi di insicurezza, confusione, frustrazione e vergogna che portano a colpevolizzare qualcun altro per ciò che si sente.
Quando accade ciò, il caregiver deve trasmettere un atteggiamento positivo senza pensare che i comportamenti aggressivi o non usuali della persona siano rivolti contro di lui, poiché alla perdita di memoria si affiancano anche i disturbi comportamentali, e deve cercare di distrarre la persona cara per non eccedere nella ripetitività dei gesti e delle parole.
I disturbi comportamentali creano una fonte di forte stress per i caregiver poiché la maggior parte di loro non sono preparati a queste situazioni e non sanno come affrontarle. Ad esempio, molti caregiver non sanno che questi disturbi sono causati dalla caduta dei freni inibitori e alla frustrazione derivata dalla perdita della memoria.

Cosa può fare un caregiver in questi casi?
• Avere un atteggiamento rassicurante nei confronti della persona affetta da demenza, e nello stesso tempo non avere un tono impositivo quando si cerca di far svolgere un azione
• Far distrarre la persona proponendo delle attività semplici da fare insieme
• Organizzare un ambiente sicuro e confortevole con dei punti di riferimento
• Non avere atteggiamenti negativi e non rimproverare in modo aggressivo, ma sottolineare le azioni positivi e quelle negative nel migliore dei modi
• È opportuno che si indaghi la causa dei comportamenti aggressivi cercando di trovare una soluzione, e cercando di evitare quelle situazioni che hanno provocato questi disturbi comportamentali.
Quando viene diagnosticata una tipologia di demenza a una persona cara non è sicuramente facile da accettare, ma seguendo piccoli accorgimenti la quotidianità può diventare più semplice e sicuramente si incontreranno meno ostacoli. L’importante è mantenere un atteggiamento positivo!
Per approfondimenti:
https://www.alzheimer-riese.it/contributi-dal-mondo/esperienze-e-opinioni/9793-cosa-e-la-fugacita-la-transitorieta-della-memoria
https://asugi.sanita.fvg.it/export/sites/aas1/it/documenti/all_dat/mat_info/dsm_quando_la_memoria_svanisce.pdf
Articolo a cura della Dott.sa Mina Turi
Laureata in Psicologia dei Gruppi, Comunità e Organizzazioni
minaturi29@gmail.com