
“Ricorda che ho bisogno di te. Che il meglio di me se ne è già andato e non ritornerà mai più. Non mi abbandonare, rimani al mio fianco, come io sono sempre stato al tuo quando eri un bambino”.
Anonimo
Il morbo di Alzheimer è una patologia che colpisce prevalentemente le persone della terza età. Questi ultimi potrebbero presentare deficit cognitivi di memoria, attenzione, linguaggio e deficit comportamentali.
Il caregiver (familiare dell'assistito) è colui che si prende cura del paziente affetto da demenza e che viene considerato dai servizi assistenziali presenti sul territorio, di riferimento, ovvero il tutore.
Il soggetto con disturbo neurocognitivo cambia il modo di relazionarsi con gli altri, andando a perdere non solo le proprie capacità ma anche una parte della propria identità che faceva di se stesso la propria particolarità. Tutto questo è motivo di sofferenza per il caregiver, in quanto non riconosce più il proprio caro.
Il familiare della persona con declino cognitivo, potrebbe sperimentare una sensazione di impotenza e frustrazione e presentare delle difficoltà nella gestione della malattia stessa.
Elencheremo alcuni consigli per il caregiver, su come affrontare la patologia della persona cara:
● Promuovere l’indipendenza del proprio caro, almeno fino a quando questo è possibile. Un esempio calzante è la cura e l' ordine della propria camera;
● È importante utilizzare alcune strategie al fine di ritardare il piu’ possibile il declino mnemonico, come mettere in evidenza le foto dei congiunti con su scritto i nomi;
● Rendere partecipe la persona nella vita di tutti i giorni, ad esempio coinvolgendolo nelle faccende domestiche;
● Far sentire alla persona la vostra vicinanza mediante l’uso della parola e dei gesti.
In conclusione possiamo affermare che non è semplice prendersi cura di una persona affetta da demenza, soprattutto se riguarda un proprio caro.
Il caregiver non può affrontare la patologia della persona cara da solo, è opportuno richiedere un aiuto esterno e rivolgersi a degli enti competenti, come i centri diurni oppure associazioni di promozione sociale, che si attivano nell’assistenza alla persona colpita da demenza. Chiedere aiuto non vuol dire mostrare disinteresse per il proprio caro, ma cercare di affrontare la situazione nel miglior modo possibile con la collaborazione di figure qualificate e professionali.
Un aspetto importante che il caregiver non deve sottovalutare è che ha bisogno di prendersi cura anche di se stesso, perché dedicare esclusivamente il proprio tempo ad una persona con demenza non è possibile, poiche’ non permette di ricaricare le proprie energie.
La persona con deficit cognitivo e il caregiver devono escogitare un modo per stare un po’ di tempo insieme, senza che la malattia prenda il sopravvento su di loro, cercando di preservare un buon dialogo.
Bibliografia
La gestione del paziente con Alzheimer. Associazione italiana Malattia di Alzheimer (con il contributo di Lundbeck) 2006.
Articolo a cura della dott.ssa Simona Coccia,
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute.
simonacoccia1990@gmail.com