“ La follia è una condizione umana.
In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione”
Franco Basaglia

Il primo manicomio fu pensato dal medico francese P. Pinel nel 1793, il quale decise di spostare i “folli” dalle prigioni in quanto essi non potevano essere equiparati ai delinquenti perché erano da considerarsi soggetti pericolosi non solo per gli altri ma anche per se stessi.
I manicomi erano ambienti in cui internavano tutte quelle persone che presentavano un disturbo del comportamento come aggressività, iperattività o un ritardo psico-motorio come il disturbo della coordinazione motoria senza fare differenza sull’età. Al fine di “rieducare” tali soggetti, venivano messe in atto pratiche disumane come ad esempio la "contenzione meccanica" ossia il legare mani e piedi dei pazienti al letto con delle fasce di cuoio, l’elettroshock basata sul passaggio di corrente elettrica nel cervello del paziente talmente forte tale da provocare convulsioni o la pratica della lobotomia, un intervento neurochirurgico che comportava l’asportazione di una parte del cervello; Ciò causava la perdita della consapevolezza e dell’autocontrollo da parte dei pazienti.
Intorno agli inizi anni ’70, lo psichiatra Franco Basaglia decise di rivoluzionare questo sistema a partire da un aspetto fondamentale ossia il riconsegnare dignità ai malati. Egli formò innanzitutto una equipe eterogenea di medici, sociologi, assistenti sociali, e studenti provenienti da vari località italiane ed europee che, insieme, rivoluzionarono l'intero sistema riguardante la salute mentale. Principio cardine di tale rivoluzione era il voler riconoscere a tutti gli effetti la persona, i suoi diritti ed i suoi bisogni psicologici e sociali. Nel 1978 in Italia si decretò dunque la legge 180 o anche detta legge Basaglia, la quale sanciva la chiusura dei manicomi istituendo i Servizi del Dipartimento di salute mentale, divisi in Centro di salute mentale rivolto alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione ed il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, un servizio di pronto soccorso psichiatrico all'interno dell'ospedale, aperto 24 ore al giorno. Obiettivo comune di queste strutture era l’attuazione di un nuovo modello di presa in carico del paziente abbandonando i vecchi metodi custodialistici; il nuovo modello prevedeva una collaborazione attiva tra terapeuta e paziente basata sull’ascolto e sull’accoglienza attenuando così la sofferenza dei pazienti, mirando pertanto alla loro riabilitazione psichiatrica. La rivoluzione di Basaglia ha segnato la fine di una visione arcaica nella gestione della salute mentale dei pazienti e l'inizio di un'epoca che dà diritto alla salute mentale per tutti.
Bibliografia:
-BrochureTriesteIT2.pdf (ideassonline.org)
-Il significato della legge Basaglia - Neomesia
Articolo a cura della dott.ssa Francesca Parabita
Laureata in psicologia dei gruppi, delle comunità e delle organizzazioni
francesparabita@gmail.com