“Per evitare che le difficoltà dell’ultimo anno si ripetano, bisognerà prepararsi alle pandemie con la stessa serietà con cui si guarda alla minaccia di una guerra”
Bill Gates

La pandemia da COVID-19 e il conseguente lockdown hanno cambiato radicalmente la vita e le abitudini di tutti, influenzando la salute psicologica delle persone in tutto il mondo.
In questo delicato momento storico gli operatori sanitari hanno continuato a lavorare, affrontando una malattia mortale e altamente contagiosa, mentre il resto della popolazione è rimasto chiuso in casa. Nonostante rimanga il personale addetto alla gestione delle crisi, gli operatori sanitari non sono immuni dalle conseguenze psicologiche dovute al COVID-19. Anzi, sono proprio i professionisti di questo settore, con i loro diversi ruoli e mansioni, i primi ad essere chiamati ad affrontare un’emergenza di enorme portata che, oltre a incidere sui carichi di lavoro e sulla stanchezza fisica, mina la loro salute psicologica.
Mentre probabilmente saranno necessari anni prima che gli effetti sulla salute mentale della pandemia da COVID-19 siano completamente compresi, gli studi sul benessere degli operatori sanitari evidenziano un quadro allarmante.
L’Italia è stato il secondo centro di diffusione del virus dopo la Cina, costringendo l’industria sanitaria, i servizi e i professionisti a riconsiderare le priorità e ad affrontare la nuova e drammatica situazione.
Durante la prima ondata dell’epidemia l’Università G. d’Annunzio di Chietiha condotto uno studio,pubblicato sulla rivista statunitense PloSOne,sull’impatto dell’emergenza di Coronavirus sulla salute psicologica degli operatori sanitari;da questo è risultato che il 54% degli operatori sanitari in prima linea per l’emergenza Covid-19 ha riportato la necessità di ricevere supporto psicologico, nello specifico emerge cheil 58% degli operatori sanitari ha denunciato sintomi di depressione, il 57% di ansia, il 56% sintomi post-traumatici e il 35% ha affermato di sentire compromessa la propria efficacia lavorativa.
I risultati di questo studiosottolineano come la pandemia da Coronavirus ha avuto un importante impatto sulla salute psicologica personale, oltre che professionale degli operatori sanitari.
La situazione si aggrava se si pensa che il 61% degli operatori ha perso un familiare, un collega o un paziente a causa del COVID-19.
I dati di questa ricerca sottolineano l’importanza soprattutto del bisogno di aiuto psicologico nei confronti non solo dei pazienti, ma anche degli operatori sanitari. Perché la necessità dell’essere aiutati non riguarda soltanto i pazienti, o chi è a contatto col virus come infetto o positivo, ma anche chi si prende cura di coloro che stanno male.
Dai dati emerge che gli operatori sanitari stanno sperimentando livelli alti di disagio psicologico, che dovrebbe poter essere ascoltato e affrontato attraverso la pianificazione e l’attuazione di interventi psicologici specifici per migliorare la loro salute mentale.
Fonti:
- Chen, Y., Zhou, H., Zhou, Y., & Zhou, F. (2020). Prevalence of self-report end depression and anxiety among pediatric medical staff member sduring the COVID-19 outbreak in Guiyang, China. Psychiatryresearch, 288, 113005
- Liu N., Zhang F., Wei C., Jia Y., Shang Z., Sun L., Wu L., Sun Z., Zhou Y., Wang Y., Liu, W. (2020). Prevalence and predictors of PTSS during COVID-19 outbreak in China
- hardest-hit areas: Gender differencesmatter. Psychiatryresearch, 287, 112921.
- Conti C., Fontanesi L., Lanzara R., Rosa I., Porcelli P. (2020). Fragile heroes. The psychological impact of the COVID-19 pandemic on health-care workers in Italy. PloS One, 15(11): e0242538.
Articolo a cura della Dott.ssa Maria Trapasso
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute
maria.trapasso96@gmail.com