
“Per colmare un vuoto devi inserire ciò che l’ha causato.
Se lo riempi con altro, ancora di più spalancherà le fauci.
Non si chiude un abisso con l’aria”
(Emily Dickinson)
Ci siamo! Natale è il periodo dell’anno che i grandi e piccini più aspettano. Nell’aria si respira a pieno l’atmosfera natalizia , profumi di pranzi e cenoni, luci e decorazioni quasi ci accecano. Tutto intorno a noi grida che è il periodo più felice dell’anno, ci si aspetta di essere circondati di gioia, amore per il prossimo e felicità … ma tu? tu come ti senti davvero?! Ti è mai capitato in questi giorni di sentirti particolarmente stressato? Ansioso? Triste? Ti sei mai sentito fuori luogo? Se sì, tranquillo, sei solo in piena “Christmas blues” o anche detta “Holiday blues “.
Di cosa si tratta? Holiday blues è una sindrome che colpisce una grossa fetta della popolazione in questo periodo dell’anno. L’Eurodap (Associazione Europea Disturbo da Attacchi di Panico), in un suo studio pubblicato di recente, afferma che il 70% delle persone ne soffre. Si passa dunque da un semplice “peso sullo stomaco”, a casi, purtroppo, più gravi nei quali si riscontrano episodi di attacchi di panico, esordi di depressione e di disturbi alimentari e, nei casi più estremi, si annoverano anche suicidi.
Un mix letale di obblighi sociali come cene, pranzi e aperitivi organizzati tra colleghi, amici e parenti, l’inferno sulla terra per i timidi e gli introversi. Le lunghe file per negozi, traffico, l’ansia da caccia al regalo perfetto, tutto questo e molto altro pesa sul nostro equilibrio tanto mentale quanto fisico, entrambi messi già a dura prova da una vita che ci fa piroettare già di suo tra lavoro, studio e vita privata. Tutti fattori che, sommati, influiscono sui nostri processi fisiologici che permettono di produrre meno “serotonina”, meglio conosciuta come l’ormone del buon umore. Sentirsi “scarichi”, stanchi, non vogliosi di festeggiare è del tutto nella norma, ma spesso capita di sentirsi in colpa anche solo nell’esternarlo o peggio, nell’ammetterlo. In un mondo fatto di gioia e lucine, come non sentirsi fuori contesto? Come non desiderare solo di “impigiamarsi” e poltrire a letto?
E ancora, come sopravvivere a tutto ciò? beh … a dirsi, suona quasi banale ma, vi assicuro, è la strada migliore: innanzitutto, sarebbe opportuno concretizzare ciò che si prova verso la situazione. Nessuna vergogna, paura o ansia, non si è strani, non si è sbagliati, se non si ha voglia di omologarsi alla massa, al contrario. Essere fedeli al proprio essere, allineati alle emozioni provate e coerenti con il proprio stato non è altro che la ricetta dell’elisir di lunga vita. Fermarsi a riflettere sui propri valori e affetti, dedicarsi del tempo, coccolarsi e amarsi, mai può suonare più adatto. Non c’è nulla di sbagliato nel riconoscere di essere fragili, di avere dei limiti e, quando necessario, chiedere aiuto a chi ci circonda o a un professionista. Riappropriarsi dei propri affetti più cari e viverseli. Di tempo per aperitivi con il circolo del burraco si avrà sempre tempo durante l’anno. Concentrarsi sulle relazioni primarie, sui veri e propri affetti.. Nulla di più adatto! E tu? tu, si tu, dimmi, come stai vivendo questo periodo dell’anno? Che stratagemma stai mettendo in atto per arrivare incolume al giorno dell’Epifania?
Bibliografia:
· https://www.chiaraventuri.it/affrontare-la-sindrome-del-natale/
· https://informareonline.com/psicologia-delle-feste-sindrome-del-natale/
Articolo a cura della Dott.ssa Zampetti Teresa
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute
zampettiteresa@gmail.com