
I caregiver svolgono un ruolo fondamentale nella vita dei familiari ammalati. Tuttavia, prendersi cura degli altri può essere molto stressante. Il termine “burden” significa letteralmente “fardello”, e fa riferimento proprio allo stress cronico percepito e scaturito dalle varie mansioni e azioni svolte per prendersi cura del proprio assistito. È uno stato di esaurimento mentale, emotivo e fisico. Una vera e propria costellazione di sintomi ascrivibili ad una sindrome che può comprendere:
- Fatica
- Stress
- Ansia
- Depressione
Questo perché oltre a sperimentare incertezza sulla salute dei propri familiari vivono uno stato di continuo “freezing”, ossia congelamento, della propria vita. Infatti, un caregiver molto spesso non ha il tempo necessario per prendersi cura di sé.
Ma quali sono i segni della sindrome da stress del caregiver?
- esaurimento emotivo e fisico
- irritabilità
- perdita di interesse per le cose di cui si godeva
- isolamento sociale e ritiro sociale
- risentimento e rabbia
- voler ferire sé o la persona di cui si prende cura
- cambiamenti nell’appetito
- aumento di peso o perdita di peso
Le cause in grado di generare questo stato di esaurimento fisico e mentale possono essere svariate. Da un punto di vista squisitamente psicologico possiamo ipotizzare che non soddisfare i propri bisogni, non avere dei confini stabili tra vita personale e assistenza ed assumersi una importante responsabilità sono tutti fattori in grado di incrementare di molto la percezione di essere stressati.
Da questo preambolo possiamo chiederci: Quali sono i modi per affrontare al meglio questa situazione?
La cosa più importante che si può fare per gestire lo stress correlato al prendersi cura di una familiare è stabilire dei limiti. Permettendo così, allo stesso tempo, di prendersi cura di sé e degli. Un secondo suggerimento è quello di trovare una rete di supporto (altri caregivers, amici, parenti, terapeuti e centri specializzati nelle assistenze); questo permetterà di sentirsi meno soli ed in balia degli eventi. Il terzo suggerimento è concentrarsi sulle cose positive. Piuttosto che soffermarsi sul peggioramento della salute del proprio caro, bisognerebbe focalizzarsi sui suoi punti di forza. In questo modo è possibile conservare l'essenza di chi sono, così come il rapporto, il legame costruito con loro anche antecedente alla condizione di salute. Non focalizzandosi su ciò che è positivo tutto ciò che rimane è la malattia. Il quarto suggerimento è non trascurare la cura di se stessi, dei propri bisogni, e riconoscere lo stesso valore dei bisogni altri, anche della persona in stato di necessità, e riconoscere, elaborare e confinare il proprio senso di colpa verso l’altro. Infine, l’ultimo suggerimento ma non per importanza, è chiedere aiuto. Condividere il carico con un terapeuta esperto può aiutare a ridurre i livelli di stress e persino rendere il caregiver un caregiver migliore.
Ricapitolando i 5 suggerimenti per affrontare il caregiver burden sono:
- Stabilire dei limiti
- Trovare una rete di supporto
- Focalizzare sulle cose positive
- Non trascurare la cura di se stessi
- Chiedere aiuto
Per concludere, come abbiamo detto precedentemente, lo stress del caregiver è spesso il risultato del non prendersi cura dei propri bisogni. Quindi, prendere in considerazione la possibilità di cercare supporto, e prendersi cura di se stessi permetterà di esprimere come ci si sente e di migliorare la propria ed altrui qualità della vita.
BIBLIOGRAFIA:
Mikolajczak M, et al. (2020). Parental burnout: Moving the focus from children to parents.
onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/cad.20376
Suleiman-Martos N, et al. (2020). The effect of mindfulness training on burnout syndrome in nursing: A systematic review and meta-analysis.
pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32026484/
A cura del dott. Francesco Cataldo
Laureato in Psicologia clinica e della salute
francescocataldopsy@gmail.com