
La SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica, conosciuta anche come "malattia dei motoneuroni" o "malattia di Charcot" è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce il primo e il secondo motoneurone, ovvero le cellule nervose che regolano la contrazione dei muscoli volontari.
Nonostante le cause di questa malattia siano ancora sconosciute, gli studi effettuati fino a oggi hanno permesso di stabilire che, molto probabilmente, la Sla non origina da una sola causa ma da più fattori (malattia multifattoriale).
I fattori riconosciuti come coinvolti nello sviluppo della patologia, possono essere:
- l’eccesso di glutammato;
- la predisposizione genetica;
- fattori tossico- ambientali.
Per quanto riguarda la sintomatologia, la malattia inizia a manifestarsi quando la perdita dei motoneuroni danneggiati non riesce più a essere compensata dalla presenza dei neuroni superstiti, arrivando così a una progressiva paralisi di tutti i muscoli volontari. La patologia non influisce in nessun modo sulle funzioni sensoriali, sessuali, vescicali e intestinali, che vengono preservate del tutto, e solo in una modesta percentuale interessa le funzioni cognitive.
Purtroppo ad oggi non esiste alcuna terapia in grado di guarire la Sla: l'unico farmaco approvato è il Riluzolo, che agisce sui livelli di glutammato, la cui assunzione può rallentare la progressione della malattia..
In conclusione però possiamo affermare che da un punto di vista scientifico, non ci sono solo, farmaci ‘classici’ e terapie cellulari in quanto le innovazioni del mondo biomedico si riflettono inevitabilmente anche sulla ricerca sulla SLA.
Bibliografia
Articolo a cura di Pasquale Iannotta
Laureando in Terapia Occupazionale
Pasquale.iannotta@studenti.unich.it