
Sentiamo spesso parlare di "melanomi", ma cosa sono davvero e quanto incidono sulla stabilità della nostra vita? Iniziamo col dire che il melanoma è il più aggressivo dei tumori cutanei, si sviluppa dai melanociti ossia le cellule che producono la melanina. Non è il più comune, ma la sua incidenza è in aumento.
Se riconosciuto presto, può essere curato con successo, ma se lasciato a sé stesso può diffondersi, anche rapidamente ad altri organi e tessuti.L’incidenza del melanoma è aumentata in modo rilevante negli ultimi anni, registrando solo nel 2020 un incremento del 20% rispetto al 2019.
Vi sono molti fattori che contribuiscono alla formazione di melanomi:
- La continua esposizione al sole senza protezione solare e l’uso di lampade UV (o dispositivi abbronzanti) favoriscono il proliferare dei melanociti fino a diventare un melanoma;
- Aver avuto un precedente melanoma o avere un familiare che ha avuto questo tumore;
- Avere subìto scottature solari durante l’infanzia;
- Utilizzo frequente di lampade abbronzanti o lettini solari;
- Avere un sistema immunitario debole (per esempio a causa di particolari malattie o per un trapianto).
I melanomi possono essere distinti in quattro tipi principali:
- Melanoma a diffusione superficiale (il più comune);
- Melanoma nodulare (il più aggressivo: nasce come un nodulo e cresce velocemente);
- Lentigo maligna del volto;
- Melanoma acrale (si forma sulla pianta di piedi o mani, è poco frequente).
Per quanto riguarda la diagnosi, è consigliato rivolgersi ad un dermatologo.
La diagnosi precoce è fondamentale per ridurre il rischio che il melanoma cresca e invada altri tessuti e organi. A questo scopo è utile un auto-esame periodico della propria pelle e rivolgersi ad un dermatologo in caso di nei sospetti.Per analizzare i nei si usa la ‘dermatoscopia’, una particolare tecnica che consente di visualizzare strutture non visibili a occhio nudo che possono essere subito interpretate per capire se la lesione è benigna o maligna.
Una diagnosi certa si può avere solo facendo un esame istologico di un campione di cute prelevata dal neo sospetto (biopsia).
In conclusione, possiamo affermare che il melanoma è per lo più aggressivo, ma se si interviene in modo tempestivo è possibile eseguire sul tessuto asportato indagini molecolari che permettono di individuare specifiche mutazioni e, in alcuni casi, di personalizzare le cure.
Bibliografia:
humanitas (IRCCS- RESEARCH HOSPITAL)
il Corriere della sera- salute e benessere
Articolo a cura di
Franzese Angela, laureanda in Terapia occupazionale.
angelafranzese1999@gmail.com