“Il trauma è una realtà della vita,
ma non per questo deve essere una condanna a vita”
(Peter A. Levine)

“In generale possiamo definire il trauma psicologico, come la conseguenza di un evento fortemente negativo e minaccioso per la vita, che genera una "frattura" emotiva nell'individuo e/o nella comunità che lo vive, tale da minare il senso di stabilità, di sicurezza, di identità e di continuità fisica e psichica della persona.” (DSM-IV).
Partendo proprio dalla definizione di trauma possiamo aggiungere che questi eventi possono produrre delle reazione emotive e corporee importanti, le quali sono difficili da elaborare per il cervello. Questa mancata elaborazione può portare a delle disfunzioni che vanno a compromettere il normale funzionamento a livello psichico, comportamentale e dello sviluppo. Il trauma ha un grande impatto soprattutto a livello psicologico dove molto spesso il soggetto che ha subito il trauma non ricorda l’evento o ha un ricordo non preciso, in quanto essendo difficile la sua elaborare, viene rimosso dalla parte conscia della nostra mente. Il trauma non viene però dimenticato del tutto perché resta latente nel nostro inconscio provocando atteggiamenti disfunzionali nel comportamento e nello sviluppo, inoltre i traumi non
risolti possono essere deficitari non solo per l’uomo che ha subito “l’evento negativo” ma anche per le generazione successive, in quanto quest’ultimo può essere tramandato dando così vita al trauma intergenerazionale. Questa forma di trauma è altrettanto pericolosa, e si manifesta la dove i genitori hanno un trauma irrisolto e quest’ultimo verrà esperito dal figlio ma con una grande differenza, manca l’evento che ha scatenato il trauma e quindi può essere ancora più deficitario per il figlio. Un tipico trauma intergenerazionale si è riscontrato nei figli di tutti coloro che sono stati deportati e hanno subito violenze durante la seconda guerra mondiale per via delle leggi razziali soprattutto a carico della popolazione ebraica. Tutti abbiamo un trauma che ci portiamo dietro, la differenza la fa la nostra resilienza, che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre. Non tutti abbiamo la stessa capacità di far fronte al problema e molto dipende anche dalla gravità del trauma, in quanto alcuni possono avere effetti più deleteri per la nostra persona perché si ripetono, come il trauma cumulativo dove troviamo l’esposizione all’evento negativo in modo ripetuto causando sintomi più pervasivi e invalidanti per la persona che lo subisce. La particolarità, e soprattutto la difficoltà del trauma, risiede nel suo ricordo che è spesso confuso, è importante perciò concentrarsi in terapia sul ricordo di quest’ultimo mettendolo in parole, descrivendolo. Scavando affondo nella parte più profonda della persona si può arrivare all’evento negativo che ha causato la “frattura”, inizierà così un momento molto complesso in quanto si inizia a prendere consapevolezza del proprio trauma ma soprattutto questo momento rappresenterà un punto di svolta, un punto di partenza per lavorarci e iniziare ad elaborarlo e superarlo. Il trauma rappresenta uno dei più grandi ostacoli nonché limiti a cui un uomo può essere esposto perché compromette tutto il suo funzionamento e le scelte che prende, inoltre rappresenta una sfida personale perché spesso non parlando di quello che è successo si crea una falsa illusione, facendoci pensare di stare meglio, non capendo che in periodi particolari della nostra vita, nei momenti dove siamo più vulnerabili, può riemergere causando ulteriori problemi. Non rimandiamo a domani ciò che possiamo fare oggi, pur essendo doloroso perché mette a nudo noi stessi facendo emergere tutte le nostre paure più grandi. Il trauma è come una cicatrice che ci fa sentire diversi, possiamo nasconderla da tutti ma noi non potremmo mai sfuggire ad essa.
Approfondimenti:
DSM-IV Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders;
Somatic experiencing. Esperienze somatiche nella risoluzione del trauma. Peter A. Levine Astrolabio Ubaldini
Dott.re Salito Carmine
Laureato in Psicologia Clinica e della Salute
e-mail: carminesalito95@gmail.com