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La stimolazione cognitiva: alcuni esempi di esercizi di stimolazione cognitiva
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Dott.a Angela Grisolia

2023-07-28 12:46

Articolo a cura della Dott.a Angela GrisoliaLaureata in Neuroscienze Cognitive

Riabilitazione ed interventi psicosociali nelle demenze -Terapia di Stimolazione Cognitiva
Psicologia,

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Dott.a Angela Grisolia

2023-07-24 12:36

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Il Triangling nella teoria di Bowen – Cos’è e i rischi associati
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Dott.a Chiara Binni

2023-07-20 12:17

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La Teoria dei Sistemi Familiari di Bowen – L’individuo come parte della famiglia
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Dott.a Chiara Binni

2023-07-18 10:10

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Dott.a Chiara Ascenzo

2023-07-13 09:47

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Gruppi Di Automutuo-Aiuto (Ama) – Come si costituisce un gruppo AMA?
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Dott.a Chiara Ascenzo

2023-07-13 09:41

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NEET- 3 consigli per sostenere e migliorare la condizione generazionale
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Dott.a Martina Forestieri

2023-07-06 10:52

Articolo a cura della Dott.aMartina ForestieriLaureata in Neuroscienze Cognitive

NEET - Una generazione di disoccupati
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Dott.a Martina Forestieri

2023-07-06 10:05

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2023-06-28 18:40

Articolo a cura di Alessia SpinozziLaureanda in Scienze e Tecniche Psicologiche.

Pet Therapy – Un animale come cura
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Alessia Spinozzi

2023-06-28 18:31

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Binge Eating Disorder – Consigli per il trattamento
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Dott.a Angela Grisolia

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articolo del giorno

Come capire se il tuo caro con ha l’Alzheimer – 5 campanelli d'allarme

2020-08-19 18:19

Dott.ssa Lisa Maccarone

Psicologia,

Come capire se il tuo caro con ha l’Alzheimer – 5 campanelli d'allarme

Articolo a cura della Dott.ssa Lisa Maccarone, Laureata in Psicologia Clinica e della Salute.

In Italia, le persone che soffrono di demenza sono più di un milione. La più comune tra le persone anziane risulta essere il Morbo di Alzheimer

Al principio, può essere difficile da riconoscere poiché i segni clinici del morbo sono generici, specialmente all’inizi. In fin dei conti tutti possiamo avere delle dimenticanze!

Quando i famigliari si rendono conto che qualcosa non funziona più come prima, la malattia è già ad uno stadio più avanzato.

 

Ad oggi però, è importante sapere che la demenza non deve per forza essere subita come una “spada di Damocle” da chi ne viene colpito e dai parenti ma che una diagnosi precoce può essere di aiuto nel far rallentare il decorso della demenza.

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Ma quali possono essere i campanelli d’allarme per orientarsi verso una diagnosi di morbo d’Alzheimer?

1. Difficoltà con la memoria

Le persone con morbo di Alzheimer tendono a scordare informazioni apprese di recente (Memoria a breve termine) ma ricordarsi gli avvenimenti dell’infanzia (Memoria a lungo termine) e di conseguenza si può notare una ripetizione delle stesse domande. Ad esempio la nonna potrà chiedersi insistentemente dove ha messo le chiavi riposte dieci minuti fa!

 

2. Disorientamento spazio-temporale

Spesso è uno dei primi segnali. Le persone con demenza si perdono. Molti anziani ancora autonomi escono di casa per andare a fare la spesa e all’improvviso non si ricordano  più come tornare a casa.

 

3. Sbalzi d’umore e cambiamento di personalità

Le persone che hanno iniziato il declino cognitivo spesso subiscono cambi d’umore e di personalità. Molte azioni e/o comportamenti che prima non davano fastidio o magari erano ben volute ora creano malumori e agitazione; Ad esempio, l’ascolto della musica in molti anziani con demenza potrebbe creare in modo inaspettato agitazione e confusione.

 

4. Problemidi pianificazione

Un ulteriore problema per le persone affette da morbo di Alzheimer è la pianificazione delle azioni e della routine. Infatti diventa difficoltoso programmare periodi di tempo o piccoli spazi all’interno della giornata. Molte delle attività che nel periodo precedente venivano programmate facilmente ora sono diventate difficili e confuse, sempre a causa dell’impossibilità di “utilizzare” la memoria a breve termine per apprendere nuove abitudini. Diviene, dunque, fondamentale evitare di eliminare o togliere vecchie abitudini, come l’ambiente domestico, che per l’anziano divengono strutturanti.

 

5. Difficoltà nel linguaggio

Un altro segno è quello legato al linguaggio, il quale in genere viene caratterizzato dalla mancanza delle parole o dal mangiarsele, quindi dall’incapacità in principio parziale, di non saper più pronunciare le parole. Un esempio è quello del fenomeno della “punta della lingua”, dove viene appunto riferito di avere la parola sulla punta della lingua ma che questa non vuole uscire fuori!

 

Questi “sintomi” sono generici e possono essere dettati sia dall’età che avanza sia da un periodo connotato da forte stress.

In ogni caso essi potrebbero essere degli episodi da non sottovalutare. Se hai dei dubbi in materia consulta sempre un professionista che può aiutarti a chiarire ogni tuo dubbio!

 

Dott.ssa Lisa Maccarone

Laureata in Psicologia Clinica e della Salute

 

 

 

Per approondimenti:

https://www.alz.org/it/demenza-alzheimer-italia.asp.

https://www.centroalzheimer.org/area-familiari/la-malattia-di-alzheimer/malattia-di-alzheimer/i-primi-segnali-di-allarme/.