In Italia, le persone che soffrono di demenza sono più di un milione. La più comune tra le persone anziane risulta essere il Morbo di Alzheimer. Al principio, può essere difficile da riconoscere poiché i segni clinici del morbo sono generici, specialmente all’inizi. In fin dei conti tutti possiamo avere delle dimenticanze! Quando i famigliari si rendono conto che qualcosa non funziona più come prima, la malattia è già ad uno stadio più avanzato. Ad oggi però, è importante sapere che la demenza non deve per forza essere subita come una “spada di Damocle” da chi ne viene colpito e dai parenti ma che una diagnosi precoce può essere di aiuto nel far rallentare il decorso della demenza.
Ma quali possono essere i campanelli d’allarme per orientarsi verso una diagnosi di morbo d’Alzheimer?
1. Difficoltà con la memoria Le persone con morbo di Alzheimer tendono a scordare informazioni apprese di recente (Memoria a breve termine) ma ricordarsi gli avvenimenti dell’infanzia (Memoria a lungo termine) e di conseguenza si può notare una ripetizione delle stesse domande. Ad esempio la nonna potrà chiedersi insistentemente dove ha messo le chiavi riposte dieci minuti fa! 2. Disorientamento spazio-temporale Spesso è uno dei primi segnali. Le persone con demenza si perdono. Molti anziani ancora autonomi escono di casa per andare a fare la spesa e all’improvviso non si ricordano più come tornare a casa. 3. Sbalzi d’umore e cambiamento di personalità Le persone che hanno iniziato il declino cognitivo spesso subiscono cambi d’umore e di personalità. Molte azioni e/o comportamenti che prima non davano fastidio o magari erano ben volute ora creano malumori e agitazione; Ad esempio, l’ascolto della musica in molti anziani con demenza potrebbe creare in modo inaspettato agitazione e confusione. 4. Problemidi pianificazione Un ulteriore problema per le persone affette da morbo di Alzheimer è la pianificazione delle azioni e della routine. Infatti diventa difficoltoso programmare periodi di tempo o piccoli spazi all’interno della giornata. Molte delle attività che nel periodo precedente venivano programmate facilmente ora sono diventate difficili e confuse, sempre a causa dell’impossibilità di “utilizzare” la memoria a breve termine per apprendere nuove abitudini. Diviene, dunque, fondamentale evitare di eliminare o togliere vecchie abitudini, come l’ambiente domestico, che per l’anziano divengono strutturanti. 5. Difficoltà nel linguaggio Un altro segno è quello legato al linguaggio, il quale in genere viene caratterizzato dalla mancanza delle parole o dal mangiarsele, quindi dall’incapacità in principio parziale, di non saper più pronunciare le parole. Un esempio è quello del fenomeno della “punta della lingua”, dove viene appunto riferito di avere la parola sulla punta della lingua ma che questa non vuole uscire fuori! Questi “sintomi” sono generici e possono essere dettati sia dall’età che avanza sia da un periodo connotato da forte stress. In ogni caso essi potrebbero essere degli episodi da non sottovalutare. Se hai dei dubbi in materia consulta sempre un professionista che può aiutarti a chiarire ogni tuo dubbio!
Articolo a cura di Dott.a Lisa Maccarone Psicologa Clinica e della Salute ed esperta in neuropsicologia dell'adulto e dell'anziano Per approfondimenti: https://www.alz.org/it/demenza-alzheimer-italia.asp. https://www.centroalzheimer.org/area-familiari/la-malattia-di-alzheimer/malattia-di-alzheimer/i-primi-segnali-di-allarme/.
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