Eventi particolarmente stressanti e traumatici mettono a dura prova il nostro benessere poiché viene meno l’equilibrio con cui gestiamo la quotidianità. Saper reagire in maniera efficace è fondamentale per evitare che tali eventi ci compromettano. Con il termine resilienza si indica la capacità di fronteggiare, in maniera positiva, difficoltà ed eventi traumatici riorganizzando la propria vita.
Non si tratta quindi di accettazione passiva degli eventi né di resistere “fin quando ci è possibile” ma di adattamento ad una situazione avversa riuscendo a trarne opportunità per sé ed evitando i conflitti.
Werner ha evidenziato i fattori che possono mettere a rischio la resilienza quali:
Isolamento: costituisce un importante fattore di rischio la mancanza di una rete sociale alla quale potersi appoggiare.
Bassa autostima: i giudizi negativi e svalutanti che la persona ha di se stessa.
Difficoltà nel relazionarsi: la difficoltà nell’esprimere i propri bisogni o di comprendere quelli degli altri impedisce il confronto e la ricerca di una soluzione.
Di contro vi sono alcune caratteristiche personali che possono migliorare tale capacità, tra esse vi sono
Autocontrollo: la capacità di dominare le proprie reazioni istintive che spesso non sono di aiuto per la risoluzione del problema ma al contrario creano un clima ostile.
Fiducia in sé: la consapevolezza delle risorse e delle proprie capacità
Capacità di risoluzione dei problemi (problem solving): la capacità di trovare la soluzione più adatta al problema che si riscontra. Una persona resiliente è flessibile dinanzi alle situazioni che si trova ad affrontare e utilizza tutte le risorse che in quel momento ha a disposizione per risolvere le difficoltà. “Sono il tipo di persona che se mi fate una domanda e non so qual è la risposta, vi dico chiaro e tondo che non la so, ma potete scommettere che so come trovarla, una risposta, e la troverò…”, questa frase del film “La Ricerca della Felicità” mette in evidenza come una persona resiliente, consapevole di se, si adatta rapidamente alla situazione non focalizzandosi sul problema ma sulla ricerca della soluzione, questo è il primo passo che porta il protagonista del film al successo inteso come realizzazione personale. Da quanto detto emerge un aspetto molto importante che occorre sottolineare ovvero la resilienza è una capacità che ogni persona può acquisire o migliorare con il tempo. È fondamentale custodire il benessere e le relazioni attraverso questa preziosa capacità, a tal proposito può essere utile:
Scomporre il problema creando obiettivi realistici e attinenti alla realtà, così facendo non si rischia di essere sopraffatti dal problema che nella sua complessità può sembrarci insormontabile, inoltre aiuta a mantenere un buon livello di autostima non cadendo nella tentazione di pensare di non essere capaci.
Fare memoria di quelle occasioni in cui ci siamo trovati in situazioni simili e che siamo riusciti ad affrontare e superare ciò ci permette di focalizzarci sulle risorse che abbiamo e che possiamo mettere in pratica.
Spesso guardiamo con ammirazione le persone nelle quali riconosciamo determinazione e intraprendenza mentre riserviamo a noi stessi uno sguardo di colpevolizzazione, e inadeguatezza, il senso di insicurezza può far perdere occasioni importanti che se colte danno soddisfazione e alimentano l’autostima. Lavorare sulla resilienza penso sia il primo passo per uscire da questo “circolo negativo”. Articolo a cura di
Dott.a Gelsomina Ferrari Psicologa Cognitiva gelsominaferrari@gmail.com Per approfondimenti: La ricerca della felicità di Gabriele Muccino (2007 in Italia) https://www.psicologiacontemporanea.it/blog/resilienza-adattarsi-positivamente-alle-avversita/
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