Le osservazioni cliniche, così come le testimonianze dei caregiver, descrivono come la perdita della capacità di focalizzarsi su un compito sia uno degli aspetti che rende più difficile la quotidianità per le persone con patologie neurodegenerative come nelle demenze e nell’Alzheimer. Molti studi recenti riportano che una delle funzioni che viene intaccata in queste patologie, unitamente alla memoria, è l’attenzione.
La capacità di concentrarsi sembra ridursi ancor prima della comparsa di deficit nel linguaggio o delle funzioni visuo-spaziali. Questo ha suggerito che le difficoltà incontrate nella vita quotidiana dalle persone affette da demenza possano in qualche misura essere collegate all’incapacità di concentrarsi e di riuscire nell’azione che si intende fare. Ad esempio se viene chiesto loro di cercare un oggetto, capita spesso che la loro attenzione venga meno e finiscano per focalizzarsi su un altro oggetto che si trova davanti ai loro occhi in quel momento.
-Come allenare l’attenzione?
Tra i vari esercizi che possono essere svolti per allenare la propria attenzione, uno dei più frequenti è sicuramente quello che utilizza il “barrage”, ossia lo sbarramento. Questa tipologia di esercizi si struttura come la ricerca di un dato stimolo (che può essere un simbolo, un colore, un oggetto ecc.) tra tanti altri stimoli distrattori. Uno dei maggiori vantaggi di questa tipologia di esercizi riguarda la possibilità di essere riprodotto facilmente e di regolarlo in base al livello dell’assistito, mantenendone inalterato il funzionamento. Questi possono essere usati sia per misurare i livelli di attenzione selettiva su un singolo esercizio o anche di quella sostenuta se ne vengono somministrati diversi uno dopo l’altro.
-Come si struttura un esercizio di Barrage?
Strutturare uno di questi esercizi è piuttosto facile e facilmente riproducibile, permettendo di impostarlo per vari gradi di difficoltà in base al livello dell’assistito e delle sue capacità.
Abilità Stimolate: attenzione selettiva, ricerca visuo-spaziale
1) Per prima cosa è necessario scegliere il tipo di stimolo da far ricercare all’assistito, come ad esempio potrebbe essere: “sbarra tutte le magliette presenti tra gli oggetti raffigurati di seguito”. In questo caso avremo bisogno dell’immagine della maglietta e di altri stimoli da inserire insieme a quello ricercato che fungeranno da distrattori.
(-> aumentare il numero di stimoli e la loro somiglianza aumenta il livello di difficoltà dell’esercizio)
2) Una volta scelto l’oggetto da ricercare nella matrice lo andiamo ad indicare nella parte alta del foglio, in modo tale che possa essere visto distintamente.
3) Successivamente andiamo a costituire la matrice inserendo lo stimolo scelto e tutti gli altri distrattori in maniera casuale, come vediamo di seguito nella figura di seguito:
Questa stessa impostazione può essere riprodotta per test che riguardano figure, colori o lettere e numeri ed eventualmente anche tenendo conto del tempo impiegato per risolvere l’esercizio. Tramite l’esercizio proposto in questo articolo si pone il focus su uno degli aspetti che maggiormente viene compromesso dalle patologie neurodegenerative e si tenta di fornire uno strumento efficace e di rapida somministrazione che possa aiutare chi muove i primi passi nell’ambito della stimolazione cognitiva ma anche per chi si occupa di un proprio caro e voglia aiutarlo ad esercitarsi. Concludendo è necessario sottolineare che l’attenzione di cui si è parlato finora rappresenta solo una di quelle aree compromesse e che portano pian piano alla perdita di autonomia da parte dei soggetti, rendendo progressivamente sempre più difficile occuparsi di loro. Per questa ragione il training cognitivo e la stimolazione rappresentano un metodo efficace per combattere e ritardare questa progressiva perdita di funzionalità.
Articolo a cura del Dott. Luca Di Ciancia
Laureato in Psicologia Clinica e della Salute
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