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Dott.a Rosita Falce

Anziani e Animali - Rompere la solitudine con l’aiuto di un amico a 4 zampe

“Non tutte le persone sanno amare un cane, ma un cane sa amare tutte le persone” (Anonimo) Questo lo sa bene chi ha la fortuna di vivere in compagnia di un animale: carezze, divertimento, passeggiate e tante coccole non mancheranno mai! Per molti, condividere un ambiente domestico con un animale non è semplice. Esso richiede spazio, tempo, denaro, sacrificio, affetto e cura. Ma non tutti sono disponibili a sacrificare la propria libertà e quella della famiglia, a rinunciare ad una vacanza o a scollarsi dallo smartphone per soddisfare le necessità del proprio animale. Senza poi tralasciare la paura che si può nascondere verso gli amici a quattro zampe o le problematiche mediche che possono emergere, quali ad esempio le allergie al loro pelo. Insomma, sembra che questa convivenza sia davvero impossibile!


Nonostante ciò, è innegabile il profondo legame che dai tempi addietro fino ai giorni nostri, lega l’uomo all’animale, sia esso un cane, un gatto, una gallina, un asino, un pesciolino rosso o un canarino. Da sempre l’uomo ha vissuto in compagnia di animali, e questa convivenza ha col tempo creato legami d’affetto ancora oggi tangibili. Al lavoro, in casa, per strada, la presenza di un animale ha significato molto per i nostri antenati: dividere la fatica, condividere il tempo che trascorreva lentamente, combattere il freddo e allontanare il grigiore di una vita solitaria.

Il legame che gli animali creano con il loro padrone si basa su un rapporto di fiducia e amore. Dal momento che un animale entra a far parte della nostra vita, è certo che per tutto il corso della sua, non smetterà mai di ricambiare l’affetto ricevuto; scodinzolii e fusa ci accoglieranno al nostro rientro, risollevando il cattivo umore o smorzando la stanchezza di una giornata faticosa, garantendo gioia e tranquillità. L’idea stessa di avere qualcuno ad aspettarci o la volontà di prendersi cura di un altro essere vivente, determina benefici a livello psico-fisico, alleviando lo stress e allontanando l’idea di essere soli. Questo è ciò che è stato dimostrato, nel corso degli anni, da numerose ricerche in ambito clinico, realizzate al fine di valutare gli effetti della pet therapy sullo stato fisiologico e psicologico di un individuo o di un paziente. Nello specifico sono stati fatti degli studi che hanno evidenziato i cambiamenti manifesti nella vita di pazienti geriatrici durante e dopo interventi di pet therapy. Molti anziani soli, lontani dalle famiglie o residenti in case di cura, hanno riacquistato una nuova qualità di vita grazie alla presenza di un animale. Tale legame permette di combattere la solitudine, facendo sì che gli anziani si sentano desiderati e necessari in un momento della loro vita in cui la tematica della morte è molto evidente e presente. Inoltre, esso migliora il buon umore, rende più felici e sorridenti i pazienti, migliora la socialità e le abilità della persona, l’autostima, la sicurezza e la percezione dello stato di salute; riduce i disturbi comportamentali (ad esempio l’agitazione e l’aggressività) e i disturbi dell’umore (ansia, apatia, depressione), stimolando anche l’attività della memoria a lungo termine. Tutti questi benefici, pur essendo in parte determinati dal contatto dell’anziano con l’animale, non si limitano esclusivamente alla sua presenza, ma richiedono attività o interventi clinici, realizzati da professionisti in EAA (attività educative assistite da animali) o TAA (terapie assistite da animali), che rispecchiano quelle che sono le esigenze e le possibilità dell’individuo coinvolto. Questo significa che la pet therapy è una vera e propria disciplina, utile ad ottenere ottimi risultati, ma che richiede competenze specifiche e la necessità di un’attenta valutazione prima di essere applicata. Pensare al binomio paziente-terapeuta quando si parla di terapia è corretto, ma pensare di poter allargare questa relazione ad attività che coinvolgano gli animali, non solo produce effetti benefici per lo stato psico-fisico dell’individuo, ma crea anche un’atmosfera più dolce e spensierata, senza alcun effetto collaterale!


Articolo a cura della Dott.a Rosita Falce

Psicologa Clinica e della Salute


Per approfondire: Allegrucci F. e Silvioli B. (2007) Il mondo sconosciuto della Pet Therapy. Associazione sammarinese degli psicologi Matuszek S. (2010) Animal-Facilitated Therapy in Various Patient Populations Lucchini M. (2017) L’effetto della pet therapy sui pazienti geriatrici residenti in case di riposo: una revisione della letteratura

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