Quando si parla di assistenza verso l’altro, spesso ci si dimentica della figura fondamentale del caregiver. Con il termine “caregiver” ci si riferisce a colui che si prende cura di qualcuno, che sia un famigliare o meno. Queste persone spesso tendono ad annullarsi in favore dell’assistito, perdendo di vista i propri bisogni e caricandosi il peso della situazione. Tutti questi fattori portano ad esperire un senso di inefficacia e solitudine oltre che ad affaticamento fisico e cognitivo chiamato “Burden del caregiver”.
A fronte di ciò, presentiamo qui 5 consigli dei suggerimenti e delle strategie valide per affrontare al meglio questo compito delicato.
Relativamente ai suggerimenti: 1. Non sei solo, anche se a volte capita di sentirti così: come hai potuto comprendere ci sono anche altri che condividono lo stesso disagio. In funzione di questo si può optare per la condivisione dei propri vissuti attraverso dei gruppi formati da persone che stanno vivendo un periodo simile al tuo. 2. Anche se può sembrare impossibile, è di fondamentale importanza ritagliare un po’ di tempo per se stessi. Ciò permette di recuperare le risorse da investire nella relazione con l’assistito. 3. Non farti carico di tutto, ma chiedi aiuto e/o supporto alle persone a te vicine. Si può pensare, ad esempio di attivare una turnazione che ci consenta di riprendere fiato quando le energie disponibili scarseggiano. 4. E’ importante tenere la mente attiva attraverso una valida stimolazione che riguarda non solo il caregiver, ma anche l’assistito. In questo si ha un duplice effetto: innanzitutto si ottiene una stimolazione delle diverse funzioni cognitive (attenzione, memoria, ecc…), ma anche un accrescimento della fiducia e complicità nella coppia caregiver – assistito. 5. Nel caso in cui non ci sia la possibilità di rivolgersi ad una persona vicina, si può pensare di fare una ricerca sui servizi che il territorio offre. A volte si tende a voler tenere l’assistito il più possibile in casa evitando di inserirlo in una struttura che si prenda cura di lui 24/24h. Si ignora però che ci sono delle strutture che offrono un servizio mirato ad ore sia a domicilio che in sede.
All’interno di questa tipologia di strutture si colloca “La Cura del Tempo”, un’associazione di promozione sociale situata a Chieti, che attraverso l’ascolto attivo e la comprensione profonda dei bisogni e l’attivazione di un servizio di assistenza domiciliare risponde alle complesse esigenze delle persone anziane, malate o con disabilità e dei loro caregiver. L’associazione fornisce un supporto a chi viene a trovarsi in condizione di difficoltà, isolamento e solitudine proprio quando avrebbe più bisogno di sostegno e aiuto, tutto ciò al fine di preservare la dignità e il benessere personale dell’assistito. In altre parole questi 5 consigli si possono sintetizzare in uno: Prenditi Cura Del Tuo Tempo! Articolo a cura di Dott.a Lisa Maccarone, Psicologa Clinica e della Salute ed esperta di neuropsicologia clinica dell'adulto e dell'anziano e di Alessia Selvaggio, Psicologa Cognitiva Per approfondimenti: University of Utah Health. (2018). Music activates regions of the brain spared by Alzheimer's disease.Science Daily Pedersen, SKA, et al. (2017). Effects of Music on Agitation in Dementia: A Meta-Analysis.Frontiers in Psychology
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