L’Alzheimer è una delle malattie neurodegenerative più comuni e devastanti, che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Tra i suoi effetti principali ci sono la perdita progressiva della memoria, delle capacità cognitive e dell’indipendenza. Mentre la medicina tradizionale si concentra sulla gestione dei sintomi e sul rallentamento della progressione della malattia, un approccio sempre più riconosciuto è l’integrazione degli animali nella vita dei pazienti: possono avere un impatto significativo migliorando la qualità della vita e offrendo numerosi benefici psicologici e fisici.
Una delle difficoltà maggiori per le persone con Alzheimer è la gestione dell’ansia e dello stress come anche la perdita di memoria e il disorientamento possono causare frustrazione, paura e senso di isolamento. Alcuni studi dimostrano che la presenza di un animale può ridurre significativamente i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress; accarezzare un cane o un gatto aiuta i pazienti a sentirsi più calmi e a ridurre l’aggressività o la confusione tipica dei disturbi comportamentali legati alla malattia. Inoltre, l’interazione con gli animali promuove la socializzazione, poiché spesso diventa un punto di riferimento per la comunicazione tra i pazienti e i familiari o il personale sanitario. Gli animali, infatti, con la loro natura affettuosa e non giudicante, creano un ambiente sicuro che stimola emozioni positive e relazioni più strette.
Un altro aspetto importante nella cura dell’Alzheimer riguarda l’attività fisica. I pazienti, specialmente nelle fasi più avanzate della malattia, tendono a essere meno attivi fisicamente; gli animali, come i cani, possono incoraggiare il movimento: una passeggiata al parco, o anche semplici attività di cura dell’animale, possono stimolare la mobilità e migliorare la coordinazione, contribuendo così al benessere fisico della persona. Per le persone con demenza, la pet therapy ha mostrato risultati significativi, come la diminuzione di comportamenti aggressivi o ansiosi e il miglioramento della comunicazione. La relazione con l’animale, sebbene non risolva la condizione di base, contribuisce a migliorare il quotidiano del paziente fornendo conforto e sicurezza.
Sebbene i benefici siano ampiamente riconosciuti, l’integrazione degli animali nella vita dei malati di Alzheimer richiede un’attenta pianificazione, in quanto non tutti i pazienti sono in grado di gestire un animale domestico e la sua presenza può essere impegnativa per i caregiver. Alcuni pazienti possono anche avere allergie o altre problematiche che impediscono una convivenza serena con gli animali. Inoltre, in alcune fasi della malattia, il paziente potrebbe non riconoscere l’animale e reagire in modo confuso. È, quindi, fondamentale che il coinvolgimento con gli animali avvenga sotto la supervisione di un professionista, valutando le specifiche esigenze del paziente.
In conclusione, gli animali offrono un supporto inestimabile per le persone affette da demenza, sia sul piano psicologico che fisico. La loro capacità di stimolare ricordi, ridurre l’ansia, promuovere l’attività fisica e facilitare la socializzazione è un beneficio da non sottovalutare. Sebbene non possano fermare la progressione della malattia, gli animali contribuiscono a migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti, offrendo loro una fonte continua di amore incondizionato, compagnia e sostegno emotivo.
Articolo a cura della Dott.ssa Giovanna Prete
laureata in Ricerca Sociale, Politiche della Sicurezza e Criminalità.
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