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Decision making: prendere una buona decisione – per essere il protagonista della tua vita

Dott.a Gelsomina Ferrrari

Tutti i giorni prendiamo delle decisioni, alcune sono semplici e si ripetono, come la scelta di cosa mangiare, dove andare in vacanza, altre invece sono complesse come ad esempio valutare la proposta di un trasferimento, di un lavoro oppure decisioni che implicano la coscienza morale di ciascuno. Quando ci troviamo in situazioni in cui occorre scegliere tra due opzioni ugualmente attraenti, la decisione diventa ancora più complessa; queste situazioni di conflitto generano quella che in psicologia viene chiamata dissonanza cognitiva. Allora come facciamo a superare queste difficoltà e prendere delle decisioni?

Come prima cosa, forse vi stupirà sapere che non prendiamo decisioni in modo del tutto razionale, questo per diverse ragioni ovvero perché non sempre si hanno tutte le informazioni a disposizione e spesso non abbiamo il tempo necessario per valutarle tutte.




Per prendere delle decisioni ricorriamo a quelle che vengono chiamate euristiche, ossia delle scorciatoie cognitive le quali attraverso un procedimento non rigoroso ma intuitivo ci permettono di risparmiare tempo e risorse nella presa delle decisioni .

Vi sono diversi tipi di euristiche: -Euristica della rappresentatività: essa ci permette di decidere in base alla somiglianza tra oggetti ed eventi. -Euristica della disponibilità: la presa di decisione si basa sulla disponibilità delle informazioni che si hanno in memoria. -Euristica dell’ancoraggio: si cerca di prendere una decisione sulla base della prima informazione che abbiamo a disposizione. Un altro motivo per cui le nostre scelte non vengono effettuate esclusivamente attraverso il criterio della razionalità è rappresentato dall’influenza delle emozioni su queste ultime. La complessità delle scelte e il non riuscire sempre a prendere la decisione corretta può metterci in crisi. La crisi genera sempre un cambiamento, termine che culturalmente ha un’accezione negativa, tuttavia rappresenta un tempo prezioso per discernere e valutare. Ricordo una leggenda indiana secondo la quale le aquile, solitamente vivono fino a quarant’anni poichè dopo quell’età il loro becco diventa troppo lungo e le loro piume sono troppe. Queste caratteristiche impediscono all’aquila di volare e quindi di procurarsi il cibo, tuttavia possono aumentare la loro speranza di vita se corrono un rischio, quello di essere loro stesse a strapparsi le piume in eccesso e rompersi il becco vicino un albero. In attesa che ricresca il becco, l’aquila passerà un periodo di tempo in cui sarà sola e vulnerabile per poi tornare a volare e soprattutto vivere ancora diversi anni. Questa è solo una leggenda ma ci aiuta a capire una cosa molto importante riguardo le decisioni; spesso si cade nella tentazione di voler essere sicuri al cento per cento, tuttavia non è possibile prendere una decisione senza assumersi alcuni rischi. Questo significa essere i protagonisti della propria vita premettendoci così di poter conoscere chi siamo e scegliere chi vogliamo diventare.

Articolo a cura di

Dott.a Gelsomina Ferrari Psicologa Cognitiva email: gelsominaferrari@gmail.com


Per approfondimenti https://www.ledonline.it/imparare/allegati/Imparare0609Romano.pdf

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