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La danza – intervento per le persone con demenza

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La danza è un’attività multimodale che coinvolge attività motorie, cognitive, sociali ed emozionali ed è proprio per questo che ha guadagnato sempre più attenzione come strumento terapeutico per le persone con demenza.

Ci sono studi recenti che suggeriscono come la danza possa migliorare la qualità della vita, funzioni cognitive e le capacità motorie di chi vive tale condizione.

Perché la danza è benefica per le persone con demenza?

La demenza è una condizione che coinvolge significativi cambiamenti a livello cognitivo, motorio ed emotivo; la danza si è rivelata utile non solo per il miglioramento della mobilità e dell'equilibrio, ma anche per la stimolazione cognitiva e il supporto a livello psicologico. Studi hanno mostrato che le persone con demenza che partecipano a interventi di danza possono sperimentare miglioramenti significativi in diverse aree:

§  Motricità: la danza aiuta a migliorare l'equilibrio, la coordinazione dei movimenti e la camminata, riducendo il rischio di cadute;

§  Funzioni cognitive: interventi come la danza stimolano la memoria, l’attenzione e la pianificazione motoria, cruciali per rallentare il declino cognitivo;

§  Sintomi psicosociali: le persone con demenza possono sperimentare una riduzione dell'ansia, dell’agitazione e della depressione, mentre migliorano le interazioni sociali e il benessere emotivo grazie alla partecipazione in gruppo (es. balli di gruppo o balli in coppia);

§  Qualità della vita: un miglioramento nella qualità della vita è stato segnalato da molti caregiver e operatori sanitari, grazie ai benefici psicosociali e motori delle attività di danza.

Nonostante l’evidenza dei benefici portati dalla danza, l’implementazione di tale attività richiede un’attenta pianificazione e una conoscenza approfondita delle esigenze dei diversi partecipanti. Alcune raccomandazioni pratiche per l’organizzazione delle sessioni di danza possono essere:

1.       Definizione obiettivo dell’intervento: le sessioni di danza possono essere finalizzate a interventi terapeutici (migliorare la mobilità o ridurre i sintomi psicologici) o ricreativi (favorire l’interazione sociale e il benessere generale); è importante definire chiaramente questi obiettivi per orientare le attività e la scelta del tipo di danza da proporre.

2.       Selezione dei partecipanti: è importante selezionare i partecipanti in base al loro stadio di demenza e alle condizioni fisiche; nelle ricerche sono state incluse persone con demenza lieve, moderata e severa, ma è stato visto che i benefici sono evidenti a tutti i livelli della malattia. Bisogna solo prestare attenzione a evitare situazioni di rischio per chi ha problemi di mobilità grave o rischio di cadute. Inoltre, i partecipanti con sintomi psicologici come agitazione o ansia possono trarre beneficio da interventi mirati come la danza in cerchio o la danza di gruppo.

3.       Tipo di danza e approccio: la danza dovrebbe essere adatta alle capacità fisiche e cognitive degli anziani; alcuni stili come il ballo da sala o la danza terapeutica sono indicati per stimolare l’interazione sociale e l’espressione emotiva. Inoltre, le sessioni non devono prevedere l’esecuzione di movimenti complessi: la danza in cerchio o la danza da seduti sono efficaci e sicure anche per chi ha difficoltà motorie.

4.       Durata e frequenza delle sessioni: queste dovrebbero durare tra i 30-60 min e svolgersi con una frequenza settimanale o bisettimanale. Secondo gli studi, un programma di almeno 10 settimane sembra essere l'ideale per ottenere risultati significativi. Tuttavia, ogni centro diurno dovrebbe adattare la durata e la frequenza in base alle esigenze specifiche dei partecipanti.

5.       Spazio e ambiente: devono essere svolte in un ambiente tranquillo, spazioso e ben ventilato, con adeguate sedie per coloro che potrebbero necessitare di pause durante l’attività. Un ambiente rilassante e stimolante contribuirà a ridurre lo stress e favorirà una partecipazione attiva.

6.       Operatori: l’intervento dev’essere condotto da professionisti qualificati per garantire la sicurezza e l’efficacia delle attività; ma è anche importante coinvolgere i caregiver che possono essere formati per facilitare le sessioni e continuare a praticare i movimenti tra una lezione e l'altra.

7.       Monitoraggio e valutazione: tenendo traccia dei cambiamenti nei sintomi, nelle abilità motorie e nel benessere psicologico dei partecipanti. Le osservazioni post-sessione possono fornire preziose informazioni sulla qualità dell’intervento e sull’adattamento delle attività alle necessità individuali.

 

La danza non è solo un’opportunità per svolgere esercizio fisico, ma è anche un potente strumento di stimolazione cognitiva, espressione emotiva e inclusione sociale per le persone affette da demenza. Ad oggi molte strutture mirate al benessere di questi pazienti hanno adottato programmi di danza che, se progettati con attenzione, possono portare a significativi miglioramenti nel benessere fisico e mentale di queste persone. Implementare la danza aiuterà non solo a promuovere la salute e la qualità della vita delle persone con demenza, ma anche a creare spazi di interazione e divertimento per tutti i partecipanti.



 Articolo a cura della Dott.ssa Federica Calasso

laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche


Fonti bibliografiche

International Psychogeriatrics (2019), 31:7, 977–987 © International Psychogeriatric Association 2018

doi:10.1017/S1041610218001552


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