L’organizzazione delle Nazioni Unite, che si occupa da sempre della lotta all’AIDS, ha istituito nel 1988 la Giornata Mondiale contro l’AIDS, che ricorre ogni anno il primo dicembre. Questa giornata nasce per sensibilizzare la coscienza delle persone sul problema dei contagi, per esprimere solidarietà a chi ne è affetto, e commemorare le vittime che hanno contratto il virus. E’ fondamentale però fare prima una distinzione tra AIDS e HIV. L’HIV è il virus, una persona potrebbe essere sieropositiva ma senza sviluppare sintomi. Nel caso in cui questi sintomi insorgono, possiamo parlare di AIDS, che sta per sindrome da immunodeficienza acquisita. A livello mondiale vi è ancora scarsa consapevolezza e conoscenza di come prevenire l’AIDS. Da ciò derivano anche le gravi forme di discriminazione nei confronti dei malati.
Negli anni ’80, nel boom dell’AIDS, poiché i maggiori vettori della malattia erano tossicodipendenti e omosessuali si è creato un’associazione della malattia con la trasgressione e la delinquenza, alimentato anche dagli ambienti religiosi che la consideravano una punizione divina. Coloro che contraggono il virus vengono visti più come peccatori, o depravati, che come malati. Tutto questo stigma intorno all’HIV nasce a causa del fatto che una malattia trasmissibile sessualmente porti con sé tutti i tabù correlati alla sessualità negli ambienti più conservatori.
Parallelamente, gli ambienti religiosi più radicali, infatti, sono contrari all’uso dei profilattici come metodo di prevenzione, impedendone l’uso nelle coppie eterosessuali. Piuttosto affermano che per prevenire l’HIV ci sono altri metodi, ad esempio l’astinenza, che permettono a ciascuno di contribuire efficacemente alla lotta contro l’AIDS senza con questo favorire i comportamenti non responsabili.
Possiamo vedere come il confine tra moralità e ambivalenza del messaggio sia labile, in un continente afflitto da decenni dalla piaga dell’AIDS.
Ad oggi, la situazione non è poi tanto cambiata. Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay che nel 1987 fondò la LILA (Lega italiana per la lotta contro l'AIDS), dichiara: <<Sembra di essere tornati agli anni Ottanta. Leggevo la nota della Procura di Catania e ho pensato al gay camp del 1983 a Porto Sant'Elpidio: le lavanderie si rifiutarono di lavarci lenzuola e coperte. Signorilmente risolvemmo il problema comprandocene delle nuove. Fu uno choc. Si parlò allora di "gay cancer", di "peste gay". Poi si è visto che "un virus non ha morale". Eppure, oggi stiamo ritornando indietro. Pericolosamente»
E’ quindi molto importante far capire che il virus non si trasmette tramite abbracci, baci, né tramite vestiti, asciugamani, posate e in generale in tutti quei rapporti legati al vivere sotto uno stesso tetto.
Dunque, un’adeguata conoscenza e informazione è la base fondamentale per una giusta prevenzione dal contrarre malattie sessualmente trasmissibili come l’HIV, andando ad eliminare la componente morale e concentrandoci unicamente sull’aspetto clinico e medico.
Come possiamo prevenire quindi l’AIDS?
· Usare il preservativo maschile (condom) o femminile (femidom) in modo corretto, sin dall’inizio del rapporto.
· Nei rapporti orali usare il preservativo o il dental dam (fazzolettino in lattice, letteralmente "diga dentale").
· Assumere correttamente la profilassi pre-esposizione (PrEP)
· Se si conduce una vita sessualmente attiva con più partner, eseguire periodicamente test sierologici.
Dovremmo imparare ad approcciarci alla libertà di espressione e sessuale senza alcun tipo di pregiudizio o stereotipo morale che spesso la società ci vuole imporre. Se riuscissimo a svincolarci da questi preconcetti, potremmo diventare noi stessi promotori e sostenitori di uno stile di vita sano e completo.
Articolo a cura di Dott.a Mina Turi Psicologa dei gruppi, comunità e organizzazioni minaturi29@gmail.com Per approfondimenti http://www.salute.gov.it/portale/hiv/dettaglioContenutiHIV.jsp?lingua=italiano&id=5209&area=aids&menu=conoscere https://www.onuitalia.it/1-dicembre-giornata-mondiale-contro-laids/
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