RABBIA E DEMENZA: UN LEGAME COMPLESSO
- Cura Del Tempo
- 17 apr
- Tempo di lettura: 4 min

La rabbia è una risposta emotiva naturale a situazioni che percepiamo come ingiuste, minacciose o frustranti. Tuttavia, quando si parla di demenza, la rabbia assume una dimensione più complessa, poiché può essere un sintomo frequente e debilitante di questa condizione: in questi casi, infatti, la rabbia può derivare da una combinazione di fattori neurologici, psicologici e ambientali. La rabbia nei pazienti con demenza può manifestarsi in vari modi: inizialmente gli esperti ritenevano che essa fosse semplicemente una reazione ai cambiamenti cognitivi e alla perdita di indipendenza che accompagnano la malattia; tuttavia, studi più recenti hanno suggerito che la rabbia potrebbe essere legata a cambiamenti strutturali e chimici nel cervello, che alterano la regolazione emotiva e il controllo comportamentale. In particolare, l’area del cervello che gestisce le emozioni subisce dei danni nelle fasi avanzare della demenza; quando questa parte del cervello è compromessa, il paziente può avere difficoltà a gestire emozioni forti, come appunto la frustrazione e la rabbia. Inoltre, i pazienti con demenza spesso non sono consapevoli del loro comportamento o della loro perdita di controllo, il che può renderli più suscettibili a reazioni impulsive.
Nelle persone con demenza, la rabbia può essere causata da una combinazione di fattori, tra cui:
· difficoltà a comunicare: le persone con demenza possono avere difficoltà a esprimere i loro bisogni e desideri, il che può causare un accumulo di frustrazione e a scatti di rabbia;
· perdita di controllo: la demenza può portare a una perdita di controllo sulla propria vita; la progressiva perdita di indipendenza, come la necessità di assistenza per compiti quotidiani (mangiare, vestirsi, ecc.), può essere estremamente frustrante e portare alla rabbia, soprattutto se il paziente non è consapevole dei cambiamenti in corso;
· paura e ansia: le persone con demenza possono provare paura e ansia a causa della loro condizione, degenerando poi in rabbia;
· sensazione di essere minacciati: la persona con demenza può sentirsi minacciata dalla propria condizione o dalle persone che la circondano;
· problemi neurologici: i cambiamenti nel cervello, come la riduzione della produzione di neurotrasmettitori (serotonina e dopamina), possono influenzare negativamente il controllo delle emozioni; infatti, le prime ad essere danneggiate dalla demenza sono proprio le aree cerebrali coinvolte nella regolazione del comportamento e delle emozioni.
Come può manifestarsi la rabbia?
a) Aggressività verbale: le persone con demenza possono diventare aggressive verbalmente, utilizzando un linguaggio offensivo o minaccioso;
b) Aggressività fisica: le persone con demenza possono diventare aggressive fisicamente, utilizzando la forza per esprimere la loro rabbia;
c) Comportamenti distruttivi: le persone con demenza possono esprimere la loro rabbia con comportamenti distruttivi, come ad esempio rompere oggetti.
Gestire la rabbia nei pazienti con demenza è una delle sfide principali per i caregiver: è bene ricordare che la rabbia è un sintomo comune della demenza; quindi, non bisogna prenderla come un fallimento personale, ma è importante continuare a offrire supporto e cura al paziente, anche se si comporta in modo difficile. Esistono varie strategie che possono aiutare a ridurre la frequenza e l’intensità di questi episodi:
· creare un ambiente tranquillo e prevedibile: un ambiente calmo e sicuro può aiutare a ridurre la confusione e l'ansia nei pazienti con demenza, abbassando così il rischio di esplosioni di rabbia; routine chiare e ambienti familiari sono fondamentali;
· riconoscere i segnali precoci di frustrazione: i caregiver devono essere in grado di individuare i segni precoci di frustrazione o disagio e intervenire prima che la rabbia si manifesti in modo esplosivo; offrire aiuto, distrazioni o momenti di relax può fare la differenza, in quanto è importante capire cosa scatena la rabbia nella persona con demenza in modo da poter intervenire in maniera efficace;
· comunicare con empatia: anche se le capacità comunicative del paziente possono essere compromesse, è importante rispondere con calma e comprensione (utilizzare un tono di voce gentile e rassicurante può aiutare a ridurre l'intensità della rabbia); è importante utilizzare quindi strategie di comunicazione efficaci per aiutare la persona con demenza a esprimere i suoi bisogni e desideri;
· terapie farmacologiche: in alcuni casi, i medici possono prescrivere farmaci per aiutare a gestire l'aggressività e la frustrazione (ansiolitici, antidepressivi o stabilizzatori);
· supporto psicologico: il supporto psicologico per i caregiver è essenziale; affrontare la rabbia di un paziente con demenza può essere estenuante o stressante, quindi è importante che i caregiver ricevano formazione e supporto emotivo per affrontare le sfide quotidiane.
In conclusione, la rabbia è un sintomo comune nella demenza, ma può essere gestita con strategie efficaci di comunicazione, supporto emotivo e tecniche di rilassamento. Le sue cause sono complesse e variano da individuo a individuo: comprendere la relazione tra cambiamenti neurologici, psicologici e sociali può aiutare a gestire meglio questa emozione nei pazienti e migliorare la qualità della loro vita. È fondamentale che i caregiver siano informati, preparati e supportati in modo adeguato, affinché possano affrontare con serenità le difficoltà quotidiane legate alla demenza e al controllo della rabbia.
Articolo a cura della Dott.sa Giovanna Prete Laureata in Ricerca Sociale, Politiche della Sicurezza e Criminalità.
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