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Immagine del redattoreDott.a Antonella Metushi

IL CONTATTO SOCIALE COME CURA: prevenire l’isolamento nelle demenze e nell’invecchiamento



 

Il contatto sociale ricopre un ruolo importante per il benessere umano in quanto influenza profondamente la salute fisica e psichica dell’individuo proprio per questo le relazioni sociali sono di grande impatto non solo nella prime fasi di vita, come l’infanzia e l’adolescenza, per lo sviluppo delle abilità comunicative e sociali, ma anche nell’età adulta e in età avanzata continua ad essere rilevante connettersi con le persone, proprio perché le relazioni sono fondamentali al fine di preservare tutte le funzionalità cognitive, inclusa, ovviamente la memoria che è centrale nel caso specifico delle demenze.

Infatti, l’invecchiamento inevitabilmente porta ad una maggiore condizione di isolamento, il quale, contrariamente ad un’attiva vita sociale, è più facile andare incontro al rischio di sviluppare una malattia neurodegenerativa. Per questo motivo è di fondamentale importanza il contatto sociale poiché fornisce una forma naturale di stimolazione cognitiva al fine di conservare le “riserve” cognitive ancora presenti nonostante la patologia, quali: la memoria, il linguaggio, la logica e l’orientamento visuo-spaziale.

L’isolamento sociale è un problema comune nelle persone con demenza e può portare ad un peggioramento generale della condizione, dunque, il mantenimento di una rete sociale attiva aiuta a contrastare questi effetti, offrendo supporto emotivo e un ambiente positivo in cui sentirsi accolti e compresi. Tra gli altri benefici del contatto sociale ritroviamo anche la conservazione dell’identità e dell’autostima, le relazioni sociali aiutano le persone con demenza a mantenere il senso di identità e dignità, proprio per questo, le interazioni regolari ricordano alla persona che è ancora parte di una comunità e che l’esserci riduce il sentimento di inutilità.

Al fine di prevenire l’esclusione sociale delle persone affette da demenza, è importante che si promuovano attività di vario tipo come ad esempio:

-Svolgere attività di gruppo, le quali possono fornire ottime opportunità di interazione sociale;

-stare con i propri familiari, nonostante il riconoscimento di essi può diminuire, avere dei contatti regolari con loro mantiene il legame emotivo e fornisce la continuità del rapporto;

-lettura guidata: leggere brevi libri con il supporto di un familiare o un caregiver.

-svolgere una leggera attività fisica.

E’ importante sfidare il concetto di ageismo, ovvero qualsiasi forma di discriminazione verso l’età avanzata, proprio per incrementare la partecipazione sociale ed evitare di generalizzare sulla presunta debolezza fisica e mentale delle persone anziane, non ritenendo che proprio questo stereotipo non rappresenta necessariamente le condizioni naturali delle persone e questo può essere un effetto di isolamento nella società. Questo fattore può portare a un declino prematuro che non sarebbe inevitabile.

Per concludere, ogni stimolo neurologico non solo aiuta a mantenere buona la qualità della vita delle persone con demenza, ma aiuta a rallentare il deterioramento cognitivo. Coltivare i rapporti con gli altri è un bisogno fondamentale per l’uomo, ed avere un ambiente stimolante è importante per il processo di invecchiamento sano e una più lenta progressione delle demenze.



  Articolo a cura della Dott.ssa Antonella Metushi,

Laureata in Servizio Sociale.

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