
La demenza compromette progressivamente le capacità di orientamento spazio-temporale e la percezione di forme e colori. Oltre ai trattamenti farmacologici, sta assumendo sempre più rilevanza un approccio complementare di tipo non farmacologico, mirato a ridurre la necessità di farmaci e a migliorare la qualità di vita del paziente. Trascorrere del tempo all'aria aperta, in un ambiente naturale sicuro e protetto, offre un senso di tranquillità alle persone con Alzheimer, permettendo loro di esprimere in modo spontaneo il bisogno di movimento, spesso manifestato attraverso il vagabondaggio compulsivo. A questo proposito, un efficace approccio non farmacologico è rappresentato dai giardini terapeutici, in particolare il Giardino Alzheimer. Si tratta di spazi all'aperto progettati per stimolare la memoria e il benessere delle persone con demenza, favorendo attività sensoriali attraverso elementi naturali. Questi ambienti aiutano i pazienti a interagire con il loro contesto in modo libero, incoraggiandoli a uscire dai loro schemi abituali e a mantenere un legame con la realtà circostante. Il giardino terapeutico è un ambiente verde sicuro e strutturato, progettato per favorire sia la stimolazione sensoriale che attività a scopo terapeutico e riabilitativo. Lo spazio deve essere accogliente e familiare, in modo da evocare ricordi ed esperienze passate, offrendo un senso di continuità e rassicurazione. Attraverso la stimolazione dei sensi, il giardino aiuta il paziente a migliorare l'orientamento spaziale, a sentirsi più libero e a ridurre lo stress emotivo. Questo consente alla persona di distogliere l'attenzione dalla malattia, favorendo il benessere psicofisico e una maggiore connessione con l’ambiente circostante. Un esempio di giardino terapeutico è quello progettato dall'architetto paesaggista Andrea Mati, concepito per offrire un ambiente sicuro e stimolante alle persone con demenza. La sua struttura ha una forma ovale, che permette ai pazienti di camminare senza perdere l'orientamento, prevenendo così il fenomeno del wandering (vagabondaggio compulsivo). Il percorso inizia con due fiori dai colori vivaci, pensati per attirare l'attenzione, mentre piante senza spine favoriscono la stimolazione tattile. Gli alberi bassi evitano la formazione di ombre che potrebbero essere percepite come ostacoli o pericoli. Lungo il tragitto, sono presenti aree di sosta, con panchine e pergole dotate di stimoli uditivi: passando sotto di esse, i pazienti possono ascoltare suoni rilassanti come lo scorrere dell'acqua, il vento o il canto degli uccelli. Inoltre, rilevatori ambientali monitorano le reazioni della persona per adattare l’esperienza alle sue necessità. Anche il suolo è stato progettato con cura: realizzato in lapillo vulcanico, offre una superficie morbida che ammortizza le cadute, riducendo il rischio di lesioni. Il giardino comprende diverse aree tematiche, alcune delle quali dedicate alla socializzazione, creando un ambiente accogliente e protetto in cui il paziente si sente al sicuro.
Benefici terapeutici del giardino
Numerosi studi hanno dimostrato che questi spazi verdi, trasformati in veri e propri luoghi di cura, offrono diversi vantaggi:-Stimolazione sensoriale e supporto alla riabilitazione fisica, motoria e manuale- Riduzione di ansia e stress, favorendo uno stato di calma e benessere-Superamento della “sindrome del tramonto”, caratterizzata da agitazione nelle ore serali- Riattivazione della memoria a lungo termine e recupero di ricordi positivi dell’infanzia- Diminuzione dell’uso di farmaci, grazie a un approccio terapeutico naturale e complementare
Questi giardini rappresentano un’alternativa efficace per migliorare la qualità della vita delle persone con Alzheimer e demenza, offrendo loro un ambiente rassicurante, stimolante e terapeutico.
Dott.ssa Kelly Fasolino
Laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche
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