Le patologie neurodegenerative, come ad esempio le demenze d’Alzheimer e Parkinson vanno a compromettere i normali processi degenerativi dovuti all’età, e il corpo, insieme alla mente, può esperire un repentino arresto delle sue funzioni primarie. Molto spesso si tende a prestare maggiore attenzione al funzionamento e al mantenimento delle abilità cognitive della persona, come la memoria, il linguaggio, le capacità di problem solving, cercando di rallentare, quanto più possibile, il loro decadimento. Tuttavia, è importante non trascurare il corpo, inteso come il “contenitore” e la matrice di ciò che la mente elabora, essendo l’uomo l’insieme delle due parti.
Mantenere il corpo in movimento, allenando la coordinazione motoria, è funzionale per svolgere al meglio le attività di tutti i giorni. Piccoli esercizi di psicomotricità ripetuti nel tempo, possono aiutare a vivere l’ambiente circostante in maniera più autonoma.
Il termine psicomotricità indica sia aspetti propriamente motori, correlati alla funzione motoria, sia aspetti cognitivi e affettivi. Si propone, dunque, come legame tra i due aspetti, andando ad integrare il movimento fisico e meccanico alla percezione della realtà, favorendo una sensazione di benessere nella persona e avendo come fine ultimo quello di promuovere un cambiamento psichico attraverso il movimento. Per allenare la mente e il corpo, esistono diverse attività in grado di divertire, senza far sentire il peso delle limitazioni imposte dalla patologia.
Mediante dei semplici cartoncini colorati, posizionati a terra con del nastro adesivo, ad esempio, si può creare un dispositivo che unisce l’ulite al dilettevole. Basterà mettersi in gioco! L’assistito si sposterà, di volta in volta, su un cartoncino diverso, seguendo le indicazioni che gli verranno date. Si potrà spostare verso destra o sinistra, avanti e indietro, in diagonale, oppure su un colore specifico.
Tale dispositivo, potrà essere declinato in molteplici forme, seguendo la melodia di una canzone e dando vita a coreografie composte da piccoli passi, oppure creando un vero e proprio training sportivo. In questo modo si potranno stimolare capacità come la percezione e l’orientamento visuo-spaziale e, al contempo, divertire e intrattenere l’assistito, migliorando il suo umore.
Articolo a cura della Dott.a Donatella Rinaldi
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute
Hozzászólások