INDOVINA CHI? E ALZHEIMER - STIMOLARE L’ATTENZIONE E LA MEMORIA NEL RICONOSCIMENTO DEI VOLTI
- Dott.ssa Veronica Gabriele
- 8 lug 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 10 dic 2024

L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che rappresenta la principale causa di demenza, caratterizzata da un declino del pensiero e dell'indipendenza nelle attività personali quotidiane.
Le demenze causano il declino delle funzioni cognitive, come la perdita progressiva della memoria, l’afasia (compromissione del linguaggio), l'aprassia (disturbo delle capacità motorie) e l'agnosia (disturbo della percezione che determina l’incapacità di riconoscimento di oggetti familiari mediante gli organi di senso); e alterazioni non cognitive, quali depressione, psicosi e disturbi comportamentali.
L’efficacia di una diagnosi precoce e di interventi di stimolazione cognitiva rappresentano un elemento positivo per l’individuo, grazie al miglioramento delle funzioni cognitive e della sfera emotivo-comportamentale, nonché per il caregiver, in termini di qualità della vita e delle relazioni interpersonali.
LA STIMOLAZIONE COGNITIVA ATTRAVERSO IL GIOCO
La stimolazione cognitiva si pone l’obiettivo di preservare il più possibile l’autonomia del soggetto, sostenendo una miglioria nel funzionamento sociale e lavorativo col fine di ridurre anche lo stress del caregiver; ha lo scopo di rafforzare le competenze rimanenti e di sviluppare le strategie per colmare le abilità deficitarie.
Attraverso il gioco vengono allenate varie funzioni cognitive (memoria, attenzione, orientamento spazio-temporale…), con l’intenzione di coinvolgere e divertire il paziente che potrebbe annoiarsi svolgendo dei normali compiti.
Indovina chi? è un gioco interattivo che, attraverso una serie di domande con risposta affermativa o negativa, permette di indovinare il personaggio misterioso dell’avversario. L’edizione classica prevede la piattaforma da tavolo con tutti i personaggi e altrettante figurine, che permettono di distinguere le differenze o identificare elementi comuni (per esempio se è maschio o femmina, il colore dei capelli, della pelle, se indossa gli occhiali…). È un gioco cognitivo che può essere modellato sulla ricerca di personaggi famosi da far riconoscere, sui membri della propria famiglia, i diversi mestieri, gli animali o qualsiasi categoria stuzzichi la fantasia; in questo modo offre altresì la possibilità di condividere episodi della propria vita.
Le funzioni stimolate sono diverse: l’attenzione (capacità di concentrarsi su alcuni elementi selezionando ciò che risulta utile); la motricità fine (comando esecutivo ed azione motoria, gesti coordinati); le capacità linguistiche; l’orientamento spaziale (percezione delle figure sulla piattaforma di gioco); la memoria, nello specifico quella semantica (conoscenze che ognuno possiede su di sé, sul mondo circostante e sugli eventi in generale) e la memoria episodica (ricordi ben definiti nel tempo e nello spazio, la storia della propria vita).
È importante tenere a mente che le finalità ultime del gioco cognitivo siano rappresentate dal benessere e dal divertimento della persona, piuttosto che dalla vittoria o il rispetto delle regole. Pertanto, il gioco può essere adattato in base alla situazione che ci si trova davanti senza sovraccaricare o far sentire inadeguato il soggetto.
Articolo a cura della Dott.ssa Veronica Gabriele
Laureata in Psicologia Clinica e della Salute
References
Breijyeh, Z., & Karaman, R. (2020). Comprehensive Review on Alzheimer's Disease: Causes and Treatment. Molecules (Basel, Switzerland), 25(24), 5789. https://doi.org/10.3390/molecules25245789
Scheltens, P., De Strooper, B., Kivipelto, M., Holstege, H., Chételat, G., Teunissen, C. E., Cummings, J., & van der Flier, W. M. (2021). Alzheimer's disease. Lancet (London, England), 397(10284), 1577–1590. https://doi.org/10.1016/S0140-6736(20)32205-4
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