Negli ultimi anni si è cercato di aiutare i pazienti affetti da Alzheimer utilizzando trattamenti non necessariamente farmacologici, come ad esempio l’arte-terapia o la musico-terapia. Queste forme di trattamento prevedono l’utilizzo dei suoni ( o nel caso della musicoterapia, la musica) che possono riprodurre suoni familiari e quotidiani ( clacson, caffettiera ecc..) o anche diversi animali da riconoscere. Questo approccio prevede l’esposizione a questi stimoli per attivare e stimolare diverse funzioni cognitive ma può essere utile anche per migliorarne l’umore, il benessere generale della persona, sia fisico che emotivo.
Il Ruolo dei Suoni nel Benessere Cognitivo
I suoni sono in grado di suscitare emozioni anche quando vengono perse le facoltà comunicative in quanto sono una parte integrante della nostra quotidianità e possono essere utilizzati per evocare esperienze passate e favorire il benessere emotivo. Per le persone affette da Alzheimer, i suoni possono fungere da potenti ancore che li riportano a momenti di lucidità o a ricordi specifici.
Tra i principali tipi di suoni abbiamo:
-Musica: canzoni familiari possono riportare alla propria giovinezza o a momenti significativi della vita riattivando la memoria o suscitando gioia.
-Suoni o rumori domestici come il suono del campanello, il ticchettio di un orologio, il ronzio di una caffettiera, televisione ecc... possono aiutare a orientarsi nel tempo e nello spazio agendo come punti di riferimento così da fornire un senso di familiarità e sicurezza, riducendo l’ansia e la confusione.
-Suoni della natura come il suono delle onde del mare, il canto degli uccelli, o il fruscio delle foglie, possono avere un effetto calmante oltre che stimolare ricordi di esperienze piacevoli.
Esercizio di stimolazione uditiva:
Un esempio pratico di stimolazione uditiva è un gioco musicale molto semplice da realizzare che va a lavorare su diverse abilità mentali del paziente con demenza come l’attenzione, la memoria procedurale, la percezione sensoriale e la comunicazione, sfruttando il riconoscimento dei suoni e rumori quotidiani della casa e non solo.
Materiali:
-Dispositivo da cui riprodurre i suoni ( casse di un pc, telefono ecc..)
-Selezione di vari suoni (meglio se adattati al paziente)
-Immagini corrispondenti ai suoni
Come si svolge:
-Spiegare l’attività al paziente, invitarlo a sedersi e a chiudere gli occhi se lo desidera per concentrarsi meglio sui suoni.
-Far ascoltare il suono della natura o rumore domestico uno alla volta. Ognuno per circa 2- 3 minuti.
-Iniziare con dei suoni più morbidi così da aiutare il paziente a rilassarsi.
-Dopo ogni ascolto chiedere di riconoscere la tipologia di suono:
Che oggetto lo emette?
In che momento?
A cosa serve?
-Dare modo di fare esprimere come li ha fatti sentire, se ha evocato un ricordo specifico, ponendo varie domande:
Cosa ti fa venire in mente questo suono?
Ti ricorda un luogo o un momento particolare della tua vita?
Come ti senti dopo aver ascoltato questo suono?
-Mostrare le immagini corrispondenti ai suoni ascoltati per facilitare la connessione con i ricordi.
-Concludere con un suono rilassante e incoraggiarli a esprimere qualsiasi sensazione o pensiero finale.
In conclusione, l'uso dei suoni quotidiani è una strategia semplice ma efficace per ridurre l’ansia, la depressione ed evocare ricordi aiutando a mantenere attive le funzioni cognitive.
È importante, in questo caso, avere una comunicazione diretta con i caregiver perché potrebbero aiutarci ad individuare i suoni più familiari per la persona o ancora quelli capaci di suscitare un ricordo piacevole nell’assistito, rendendo questa attività piacevole ed efficace nel trattamento delle patologie neurodegenerative.
Articolo a cura della Dott.a Kelly Fasolino
Laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche
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