"Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d’una ingiustizia che non t’aspettavi, d’un fallimento che non meritavi. Ti senti anche offeso, ridicolo, sicché a volte cerchi la vendetta. Scelta che può dare un po’ di sollievo, ammettiamolo, ma che di rado s’accompagna alla gioia e che spesso costa più del perdono." Oriana Fallaci
Secondo il vocabolario Treccani, la delusione è un “sentimento di amarezza di chi vede che la realtà non corrisponde alle sue speranze”. La delusione può essere inferta oppure subita. Tutti, prima o poi ci confrontiamo con la delusione. Essa può presentarsi in una molteplicità di modi; ad esempio si può essere delusi per il comportamento di una persona cara, possiamo essere delusi dai nostri risultati in ambito professionale oppure, non volendo, possiamo essere autori noi stessi di una delusione nei confronti di una persona importante. In quest'ultimo caso, la delusione non viene sempre “sentita” da chi ne è artefice, in quanto dopo un primo atto di pentimento, vengono messe in moto una serie di difese che ci consentono di prendere le distanze dal “tradimento” commesso e giustificarlo, sia ai nostri occhi che a quelli dell'altro, suscitando nella persona che riceve la delusione, ancora una volta un dolore. Infatti sentiamo dire molto spesso la frase “non l'ho fatto a posta” oppure “non è nulla di grave”.
La delusione è un vero e proprio lutto da elaborare riguardo le proprie aspettative, le quali, risultano essere molto alte rispetto a ciò che la realtà offre davvero. Le aspettative sono profondamente legate alla percezione che noi abbiamo della società e quindi alle persone che ne fanno parte. Quando conosciamo una persona, tendiamo a farci una idea precisa su chi abbiamo di fronte. Ciò è utile per categorizzare la persona “nuova”, prevedere il suo comportamento ed ha una funzione per noi adattiva, evitando la generazione dell'ansia. Se le idee che ci facciamo vengono disattese, allora ci sentiamo delusi,e sperimentiamo così una serie di emozioni come il dolore, il dispiacere, il tradimento e il sentirsi feriti. Per ridurre la delusione, bisogna che noi, la sublimiamo in qualcosa da cui ricavare una ricchezza; la delusione in sé infatti, può aiutare a comprendere noi stessi e gli altri, a riportarci alla realtà oggettuale delle cose che abbiamo invece precedentemente sovrastimato ma anche a saper perdonare, nel momento in cui l'oggetto della delusione non risulta essere troppo doloroso. Nel caso lo sia, non dobbiamo dimenticare che non tutti sono pronti al perdono. Per farlo, ci vogliono tempi di elaborazione lunghi, e bisogna che riusciamo ad accettare il torto subito e la nuova realtà che ci circonda. Si può concludere sostenendo che, come tutte le emozioni che proviamo, anche la delusione ha un fine utile nella vita delle persone, nell'adattamento alla realtà e nel farci apprezzare le cose buone che la vita ci riserva. Articolo a cura di
Dott.a Lisa Maccarone Psicologa clinica e della Salute ed esperta in neuropsicologia dell'adulto e dell'anziano Per approfondimenti: http://www.treccani.it/vocabolario/delusione/ https://lamenteemeravigliosa.it/aspettative-sociali-nascono/
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